Unicredit-Banco Bpm: proposta che trasforma il settore bancario in Italia
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Lunedì scorso, Unicredit ha lanciato un'offerta pubblica d'acquisto (OPA) su Banco Bpm, mossa che ha immediatamente suscitato reazioni contrastanti e acceso dibattiti nel panorama politico ed economico italiano. Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, ha giustificato il prezzo dell'offerta, criticato per il basso premio, con la recente performance positiva del titolo di Piazza Meda. Tuttavia, gli analisti di Barclays, Equita e S&P vedono margini per un incremento del prezzo di oltre il 25%.
La proposta di Unicredit, preparata fin dal 2021, ha messo in crisi il progetto di un terzo polo bancario tra Milano (Bpm) e Siena (Mps), sostenuto dalla Lega. Matteo Salvini, vicepremier, ha espresso preoccupazione per l'impatto dell'operazione, sottolineando che la composizione azionaria di Unicredit, con il mega-gestore americano BlackRock come primo socio al 7%, rende la banca milanese di fatto straniera. Nonostante ciò, Salvini ha ribadito di non avere nulla contro nessuno, purché non venga messo in discussione il terzo polo bancario.
Nel frattempo, Bankitalia e la Bce valuteranno l'impatto dell'OPA sul patrimonio e sul piano industriale di Banco Bpm. Orcel ha informato il governo dell'offerta, contattando direttamente alcuni dei maggiori esponenti, tra cui Fabio Panetta. La questione del golden power, che il governo potrebbe applicare per tutelare gli asset strategici, complica ulteriormente la situazione. L'applicazione di questa norma, infatti, non sarà una passeggiata né per Unicredit né per il governo, che dovrà esaminare attentamente l'operazione.
In questo contesto, le tensioni politiche e le preoccupazioni economiche si intrecciano, rendendo l'OPA di Unicredit su Banco Bpm un evento di grande rilevanza per il futuro del settore bancario italiano.