Ultrà ucciso, lite sullo shop. E c'è l'ipotesi messinscena
«Il Berro ormai è un morto che cammina: ha ucciso il nipote di un capobastone di una famiglia dell'ndrangheta! La Curva, dovete scriverlo, in questa storia, però, non c'entra niente. Adesso servirà un nuovo capo per la Nord...In pole c'è Marco Ferdico, amico fraterno di Totò...Oggi su Instagram ha pubblicato solo pensieri bellissimi sulla loro amicizia». Quelli della Curva Nord dell'Inter sono cauti nei giudizi, ma anche lapidari nelle sentenze quando parlano il giorno dopo l'omicidio di Antonio Bellocco, detto «Totò 'u Nanu», 36enne rampollo dell'omonima famiglia di 'ndrangheta e già condannato a 9 anni di reclusione per associazione mafiosa (il Giornale)
La notizia riportata su altri media
La convalida è attesa per domani, al massimo domenica. Assistito dal difensore, l'avvocato Mirko Perlino, ha preferito non rispondere. (Fcinternews.it)
Da anni molte operazioni antimafia svelano il nuovo volto della mafia che fa affari al Nord ma mantiene basi ben radicate nel territorio d’origine. C’era una volta la mafia, quella della profezia di Sciascia che come “la linea della Palma” ne Il giorno della Civetta da Sud risaliva verso il Nord, adattandosi grazie ai cambiamenti climatici, ai contesti favorevoli. (Il Fatto Quotidiano)
Nel parcheggio interno della scuola di pugilato Testudo, frequentata quasi esclusivamente da ultrà della Curva Nord nerazzurra, c'è una Smart bianca con targa svizzera: è la macchina di Antonio Bellocco, 36 anni, rampollo di una delle famiglie di 'ndrangheta più potenti della Piana di Gioia Tauro che da circa un anno ha messo piede al secondo anello verde conquistando sempre più potere. (IL GIORNO)
L’omicidio di Antonio Bellocco, esponente di vertice del mondo degli ultras dell’Inter, deve essere ancora approfondito dagli inquirenti per accertare il grado di responsabilità di uno dei capi di quella realtà, Andrea Beretta. (Inter-News)
Andrea Beretta si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio avvenuto oggi venerdì pomeriggio al carcere di Opera davanti al giudice per le indagini preliminari. Durante l’udienza per la convalida del fermo e alla presenza del suo avvocato, Mirko Perlino, Beretta ha preferito non rispondere al giudice. (IL GIORNO)
Andrea Beretta, il leader 49enne della curva nord ora in stato di fermo nel carcere di Opera con le accuse di omicidio e detenzione illegale di arma da fuoco, ha potuto contare secondo gli inquirenti su uno o più persone pronte a inquinare la scena del delitto per far passare lo spargimento di sangue come una sua reazione di legittima difesa e non come una vera e propria aggressione, con tanto di accanimento finale sul corpo esanime del 36enne. (ilmattino.it)