“Per il successo devi essere freddo, cattivo, devi fare contenti quelli che comandano, subire il loro controllo… Ecco cosa mi diceva Prince”: parla Terence Trent D’Arby (oggi Sananda Maitreya)

“Per il successo devi essere freddo, cattivo, devi fare contenti quelli che comandano, subire il loro controllo… Ecco cosa mi diceva Prince”: parla Terence Trent D’Arby (oggi Sananda Maitreya)
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next

Terence Trent D’Arby è un nome che alla fine degli anni ’80 definire “popolare” era poco, erano anni in cui era “nell’Olimpo” della musica. Pochi anni per cambiare tutto e diventare Sananda Maitreya, nel 1995. “Sono salito in cima alla montagna, ho guardato il panorama che si vede da lassù. Sostanzialmente è tutto falso, devi fidarti solo delle cose che hanno un valore per te. Se per restare lì devi essere freddo, cattivo, devi fare contenti quelli che comandano, devi subire il loro controllo e le loro bugie, vale davvero la pena di stare lì, in cima a quella montagna? Certo c‘è un prezzo da pagare, il prezzo che tutti paghiamo per essere quelli che siamo. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

E il perché lo spiega ancora al quotidiano milanese: «Se per restare lì devi essere freddo, cattivo, devi fare contenti quelli che comandano, devi subire il loro controllo e le loro bugie, vale davvero la pena di stare lì, in cima a quella montagna?». (ilmessaggero.it)

Sananda Maitreya: «Ero Terence Trent D'Arby e ho vissuto come una star. Ma all'America ho preferito la libertà a Milano»

Poco più di un ragazzo, ventiquattro anni, sconosciuto, appare nel 1987 come un ufo nel mondo della musica: un disco d’esordio destinato a restare nella storia, primo in classifica, le copertine delle riviste, gli stadi, le limousine, i video trasmessi 24 ore su 24 nei quali il mondo lo guarda danzare in smoking senza cravatta, bellissimo, le treccine a incorniciare il volto angelico, imberbe. (Corriere della Sera)