Stellantis, i risultati economici a fine 2024 saranno pessimi. E il titolo crolla in Borsa
Problemi di performance in Nord America e deterioramento nelle dinamiche globali del settore. Sono questi i due motivi che hanno portato Stellantis a rivedere, molto al ribasso, le stime sui risultati economici del 2024. Con l’effetto immediato di un fortissimo calo in Borsa. Nello specifico, Stellantis ha rivisto al ribasso le stime di due indicatori economici: innanzitutto il margine del risultato operativo, quello che possiamo vedere come l’indicatore di profittabilità dell’azienda, è sceso da una previsione a doppia cifra a una previsione tra il 5,5% e il 7%. (DMove.it)
Su altri media
Non si fermano le vendite su Stellantis (-12,88%) che ha rivisto le proprie stime al ribasso sull'esercizio in corso. Frenano anche Iveco (-5,13%), Nexi (-3,52%), Leonardo (-2,57%), Pirelli (-2,37%), Stm (-2,35%) e Ferrari (-1,53%). (Tiscali Notizie)
L'annuncio dei tagli alla guidance (dopo le voci di fusione con Renault) fa precipitare il titolo di Stellantis in Borsa. Dopo l'apertura a 13,60 a Piazza Affari, il titolo è precipitato perdendo oltre il 13% a metà mattinata, toccando 12,45 euro ad azione, che rappresenta il minimo da un anno a questa parte. (Torino Cronaca)
Di male in peggio: Stellantis ha rivisto le stime dei risultati del 2024. Per problemi di performance in Nord America e per il deterioramento nelle dinamiche globali del settore. (Motorisumotori.it)
(Teleborsa) - Rosso per Piazza Affari, che chiude gli scambi in calo, in accordo con gli altri mercati europei, che accusano perdite consistenti. Senza direzione intanto l'sulla borsa a stelle e strisce. (Borsa Italiana)
Dopo Volkswagen, Mercedes e Bmw tocca a Stellantis abbassare previsioni sul 2024. Il gruppo ha infatti «rivisto la guidance sui risultati del 2024 per riflettere le decisioni di ampliare significativamente le azioni a fronte dei problemi di performance in Nord America così come del deterioramento nelle dinamiche globali del settore». (Il Messaggero - Motori)
Le sfide vanno dalla crisi negli Stati Uniti, all’imminente sciopero nazionale in Italia previsto per il 18 ottobre, fino al crescente malcontento in Francia, finora mitigato dalla partecipazione dello Stato nel capitale del gruppo automobilistico. (Il Giornale d'Italia)