"Khaby aiutaci a lottare per il riconoscimento di un diritto che non ha niente a che fare con la fama"

Testo riletto insieme a Esperance Hakuzwimana, scrittrice e attivista culturale

"Khaby aiutaci a lottare per la cittadinanza, un diritto che non ha niente a che fare con la fama" di Ayuob Moussaid. Il presidente di InMenteItaca Aps e portavoce della Rete21marzo-mano nella mano contro il razzismo lancia un appello al tiktoker da poco diventato cittadino italiano perché venga riconosciuta la cittadinanza a chi ne ha diritto. (La Repubblica)

Su altre fonti

Quello di oggi è un altro mondo a cui mi sto abituando pian piano ma nel nostro eravamo felici L’amministrazione di Chivasso poi lo ha omaggiato con una copia della Costituzione e la spilla del Comune. (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

/ Comune di Chivasso Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev. Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Agosto 2022, 20:50 "Sono orgoglioso", ha detto. (leggo.it)

L’iter burocratico è comunque molto lungo, e lo stesso Lame, in un’intervista a Repubblica, aveva fatto notare che “ci sono dei limiti nel non avere la cittadinanza Come detto, Lame era stato informato a inizio giugno dell’avvio della procedura. (inItalia)

"Mi sentivo italiano anche prima di oggi, come tutti gli altri - ha detto Khaby dopo la firma - avendo vissuto sempre qua" All'influencer senegalese, seguito da oltre 142 milioni di persone, è stata notificata copia del decreto del Presidente della Repubblica che gli ha concesso la cittadinanza italiana lo scorso 8 giugno; il giovane è stato anche omaggiato con una copia della Costituzione e della spilla della Città di Chivasso. (Tiscali)

Khaby Lame è italiano. La cerimonia si è svolta nel comune di Chiasso, a Torino, città dove ha sempre vissuto Khaby Lame. Khaby Lame, però, ce l’ha fatta! (Più Sani Più Belli)

Non può essere concessa in base al numero di follower su Tik Tok "Per lui, a giugno, era stato emanato un apposito decreto per concedergli la cittadinanza - continua Furfaro in un post su Instagram - Ma la cittadinanza non può essere una gentile concessione. (La Repubblica)