Stangata per il Settebello, sei mesi di sospensione e niente World Cup

La sanzione arriva in seguito alle proteste dopo la sfida persa contro l'Ungheria ai Giochi Olimpici Sei mesi di sospensione per la nazionale maschile di pallanuoto per la violazione dell'articolo 5 del World Aquatics Integrity Code durante gli ultimi Giochi Olimpici di Parigi dopo la sfida persa tra le polemiche nei quarti contro l'Ungheria dello scorso 7 agosto. Gli azzurri, eliminati, avevano fatto ricorso (poi rigettato) contro la direzione arbitrale e prima della sfida con la Spagna, al momento degli inni, l'intera squadra aveva dato le spalle agli arbitri. (Diretta)

Ne parlano anche altre fonti

Una vera e proprio stangata alla pallanuoto italiana: l’Aquatics Integrity Unit della World Aquatics, la federazione di nuoto internazionale, ha comminato 6 mesi di squalifica al Settebello, con in più un ammenda di 50mila dollari da pagare entro il 15 gennaio 2025. (Il Fatto Quotidiano)

Gli azzurri, eliminati, avevano fatto ricorso (poi rigettato) contro la direzione arbitrale e prima della sfida con la Spagna, al momento degli inni, l'intera squadra aveva dato le spalle agli arbitri. (Il Mattino di Padova)

Sei mesi di sospensione da ogni gara (compresa la prossima Coppa del Mondo) e 100 mila euro di multa. (Corriere della Sera)

Settebello, squalifica di 6 mesi per la protesta post-sconfitta con l'Ungheria alle Olimpiadi. «Arbitri aggrediti dopo la partita»

Dal 3-3 al 4-2 per l’Ungheria ed inferiorità numerica per il Settebello. Nelle motivazioni della sentenza che sospende per sei mesi la Nazionale italiana di pallanuoto ci sono cose che abbiamo visto ed altre che invece non abbiamo visto. (Sky Sport)

La Nazionale italiana di pallanuoto maschile è stata sospesa per sei mesi dall’Aquatic Sports Integrity Unit (AQIU) per violazione dell’articolo 5 del World Aquatics Integrity Code durante gli ultimi Giochi Olimpici di Parigi (La Gazzetta dello Sport)

Incredibile nella pallanuoto. La Nazionale italiana maschile è stata sospesa per sei mesi dall'Aquatic Sports Integrity Unit (AQIU) per violazione dell'articolo 5 del World Aquatics Integrity Code durante gli ultimi Giochi Olimpici di Parigi 2024. (ilmessaggero.it)