VIDEO Ue, omaggio del centrosinistra alla targa per Altiero Spinelli a Roma
Omaggio di associazioni e parlamentari delle opposizioni, in occasione dell’anniversario dei Trattati di Roma, alla targa dedicata ad Altiero Spinelli, posizionata al numero 17 di via Uffici del Vicario a Roma, luogo di nascita dell’ideatore – insieme a Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni – del Manifesto di Ventotene. In quello stesso luogo oggi ha sede un’ala della Camera dei Deputati. L’iniziativa è stata organizzata da Pier Virgilio Dastoli, presidente del ‘Movimento Europeo’ italiano e collaboratore storico di Altiero Spinelli: “Non c’è da sorprendersi del fatto che Giorgia Meloni ha detto che quella di Ventotene non è la sua Europa”, dice a LaPresse Dastoli, secondo cui Spinelli non ne sarebbe stato stupito e avrebbe continuato la sua battaglia “indipendentemente da queste frasi”. (LAPRESSE)
La notizia riportata su altri media
Ma ci sono le intercettazioni.A 2.416 giorni dalla tragedia del Ponte Morandi, Giovanni Castellucci, ex ammini... L’ex ad di Autostrade, Castellucci, si presenta così in tribunale: «Mi sento responsabile ma non colpevole». (La Verità)
Questa prima redazione, diffusa clandestinamente dalle mogli e sorelle dei confinati, andò perduta. Il Manifesto di Ventotene fu scritto nel 1941 da tre confinati nell’isola, mentre la Germania nazista aveva sottomesso l’Europa, eccetto l’Impero britannico, e la guerra stava diventando mondiale con l’invasione nazista dell’Unione Sovietica e l’attacco del Giappone a Pearl Harbour. (Corriere della Sera)
Viceversa, le sollecitazioni del presidente Mattarella a dimostrarsi “statisti coraggiosi, capaci di decisioni veloci” dovrebbero obbligare tutti a cambiare i vecchi schemi mentali, per essere all’altezza degli sconvolgimenti che abbiamo di fronte. (ilmessaggero.it)
I militari del nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno portato a termine l'operazione «Achei», iniziata nel 2017. (La Verità)
Magi (+Europa): spaccatura governo in politica estera è insostenibile 25 marzo 2025 (Il Sole 24 ORE)
Ed ancora: «Nelle epoche rivoluzionarie, in cui le istituzioni non debbono già essere amministrate, ma create, la prassi democratica fallisce clamorosamente (...) Nel momento in cui occorre la massima decisione e audacia, i democratici si sentono smarriti, non avendo dietro uno spontaneo consenso popolare, ma solo un torbido tumultuare di passioni. (La Gazzetta del Mezzogiorno)