Tv, radio e giornali online esentati dalla web tax: la mossa in Parlamento per limitare l'imposta ai colossi del Big Tech
L'emendamento alla manovra presentato da Forza Italia dovrebbe escludere i principali media dalla tassa, dopo le proteste del settore Niente web tax per radio, tv e testate giornalistiche online. La proposta di esenzione dalla tassa è stata presentata oggi in Parlamento da Forza Italia. Forti erano state nelle scorse settimane le proteste dal mondo dell’editoria per il possibile impatto dell’imposta prevista in manovra. (Open)
Se ne è parlato anche su altre testate
Giorgetti: “Eliminiamo una discriminazione” Il minstro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, insiste sulla “nuova” web tax. E spiega il motivo dell’abbattimento dei tetti – almeno 750 milioni di euro a livello globale e ricavi da servizi digitali non inferiore 5,5 milioni in Italia – a valle del quale ad essere obbligate al pagamento dell’imposta sarebbero anche le pmi. (CorCom)
Esentare dalla Web Tax “la concessionaria del servizio pubblico, i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana e gli editori di testate giornalistiche online registrate presso il Tribunale di competenza”. (Engage)
Esentare dalla web tax “la concessionaria del servizio pubblico, i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana e gli editori di testate giornalistiche online registrate presso il Tribunale di competenza”. (Key4biz.it)
Un emendamento alla legge di bilancio presentato da Forza Italia propone di esentare dalla web tax “la concessionaria del servizio pubblico, i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana e gli editori di testate giornalistiche online registrate presso il Tribunale di competenza”. (Il Fatto Quotidiano)
Questa imposta, inizialmente concepita per colpire le grandi multinazionali digitali con fatturato superiore a 750 milioni di euro, verrebbe così applicata solo alle imprese tecnologiche e ai giganti del digitale, escludendo i media tradizionali e le testate giornalistiche online che operano sul mercato italiano. (il Giornale)
In audizione davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato, ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha aperto ad alcuni emendamenti sui nodi più discussi della Manovra, ma tira dritto sulla tassa pensata per mettere un freno all'elusione fiscale delle Big tech, che nella nuova legge di Bilancio sarebbe estesa anche le imprese italiane, pronte, dal canto loro, a rispondere con lo sciopero fiscale. (QuiFinanza)