Dl Albania, nuovo stop dalla Magistratura ma il Governo va avanti
Roma, 4 nov. – Sui centri in Albania “nessuna marcia indietro, si va avanti”. Questa la linea del governo dopo il nuovo stop ai trattenimenti arrivato dal Tribunale di Catania.In mattinata, al termine della visita al Villaggio Difesa al Circo Massimo, Giorgia Meloni risponde con una battuta – ma che cela insofferenza – al cronista che ipotizza il “flop” dell’intesa con Tirana: “Ancora? Avete una fissazione…”, taglia corto infilandosi in macchina. (Agenzia askanews)
Ne parlano anche altre testate
“La decisione dei giudici del Tribunale di Catania appare perseguire l’unico fine di ostacolare qualsiasi azione volta a contrastare l’immigrazione illegale di massa, nonché a rendere difficili - se non impossibili - i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia. (Civonline)
Migranti (Firenze Post)
Mentre riparte la missione della nave Libra della Marina militare nel Mediterraneo, altri due tribunali si pronunciano sul decreto “Paesi sicuri” varato dal governo dopo lo scontro sul protocollo con l’Albania per la gestione dei migranti. (Il Dubbio)
Una pronuncia è arrivata oggi dal tribunale di Catania ed ha riguardato tre egiziani e due bengalesi. La Libra ha raccolto un altro gruppo di migranti da trasferire in Albania: si tratterebbe di 6-8 persone al momento, a quanto filtra. (ilmessaggero.it)
Il vicepremier e ministro Matteo Salvini commenta così la decisione del giudice di Catania che ha annullato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall’Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)
Il braccio di ferro tra magistratura e governo sui migranti continua con il ministro dell'Interno che dà il via libera a nuovi trasferimenti in Albania, in virtù del nuovo decreto aggiornato al 23 ottobre con l'obiettivo di superare l'empasse creatosi dopo il primo viaggio, e un giudice di Catania che non ha convalidato il trattenimento di uno straniero proveniente dall'Egitto, perché considerato «Paese non sicuro» (la stessa formula utilizzata dai giudici di Roma e dalla Corte europea). (ilgazzettino.it)