ChatGPT, il Garante Privacy sanziona OpenAI: 15 milioni di euro di multa

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ChatGPT, il Garante Privacy sanziona OpenAI: 15 milioni di euro di multa Di Il Garante per la protezione dei dati personali ha concluso l’istruttoria nei confronti di OpenAI, la società che sviluppa e gestisce il chatbot ChatGPT, comminando una sanzione di 15 milioni di euro. Il provvedimento, emesso nei giorni scorsi, conferma le violazioni precedentemente contestate all’azienda e recepisce il parere dell’European Data Protection Board (EDPB), che ha definito un approccio comune alle questioni critiche relative al trattamento dei dati personali nei servizi di intelligenza artificiale (Orizzonte Scuola)

La notizia riportata su altri media

La risposta di OpenAI che ritiene la misura sproporzionata e che si rivolgerà all'Autorià giudiziaria. (IlSoftware.it)

Il Garante della Privacy ha chiuso l'istruttoria contro OpenAI per la raccolta illecita di dati personali. La società che sviluppa ChatGPT dovrà realizzare una campagna informativa di sei mesi e pagare una sanzione di 15 milioni di euro. (HWfiles)

Il Garante della privacy italiano è stata la prima autorità in tutto il mondo a bloccare temporaneamente l’attività di ChatGPT, con un provvedimento che fece molto discutere nella primavera dello scorso anno. (DDay.it)

ChatGPT, sanzione del Garante privacy: mancano meccanismi per verificare l’età. OpenAI dovrà realizzare una campagna informativa di 6 mesi e pagare 15 milioni di euro

Il Garante per la protezione dei dati personali ha adottato un provvedimento correttivo e sanzionatorio nei confronti di OpenAI in relazione alla gestione del servizio ChatGpt: ha comminato alla società una sanzione di quindici milioni di euro "calcolata anche tenendo conto dell'atteggiamento collaborativo" e ha ordinato a OpenAI "di realizzare una campagna di comunicazione istituzionale di sei mesi su radio, televisione, giornali e Internet". (Gazzetta di Parma)

Sono queste le conclusioni a cui è giunto il Garante per la protezione dei dati personali al termine dell’istruttoria avviata nel 2023 nei confronti della “casa madre” di ChatGpt in relazione alla gestione del chatbot (CorCom)

L’azione, che conferma violazioni precedentemente contestate, segue un’istruttoria avviata nel marzo 2023 e tiene conto del parere dell’EDPB, che ha definito un approccio comune a questioni critiche legate al trattamento dei dati personali nei servizi di intelligenza artificiale (Tecnica della Scuola)