Maire completa il primo impianto di cattura della CO2 in Italia: dove si trova e quante emissioni può evitare
Ultim'ora news 5 settembre ore 12 Maire completa il primo impianto di cattura dell’anidride carbonica in Italia. Il deposito, realizzato attraverso le controllate NextChem e Kt, si trova presso la centrale di trattamento del gas naturale di Eni a Casalborsetti (Ravenna). La società, quotata a Piazza Affari, ha chiuso il primo semestre 2024 con un utile netto di 97 milioni di euro, in crescita del 79,6% su base annuale, a fronte di ricavi di oltre 2,6 miliardi (+33,5%) e un margine in aumento dal 2,7% al 3,7%. (Milano Finanza)
Su altri giornali
Secondo quanto riporta Celestina Dominelli per il Sole24Ore, Eni e Snam hanno dato il via al piano per lo stoccaggio di CO2 con un investimento stimato pari a 1,5 miliardi di euro, con l'obiettivo di dar vita al polo italiano per la decarbonizzazione dell’industria energivora. (SoldiOnline.it)
Undefined Eni e Snam hanno avviato il primo progetto italiano di cattura, trasporto e stoccaggio del carbonio (Carbon Capture and Storage - CCS) a Ravenna per aiutare le industrie fortemente inquinanti a ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2). (Avvenire)
Le multinazionali energetiche ENI e SNAM hanno annunciato di aver avviato l’attività di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica emessa dalla centrale di Casalboretti, nel comune di Ravenna. (L'INDIPENDENTE)
Eni accelera sulla cattura della Co2 anche in Italia. Dopo il forte sviluppo negli Uk - e aspettando la nascita di un'Autorithy dedicata - il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha avviato in coppia con Snam un impianto di cattura, trasporto e stoccaggio dell'anidride carbonica a Ravenna (il Giornale)
Dopo il lancio del primo impianto al mondo di cattura e stoccaggio delle emissioni a Ravenna, si mette in luce un settore strategico per la transizione energetica che può diventare anche un investimento dal ritorno garantito (Milano Finanza)
Al contrario da quanto previsto dalle proiezioni del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) – le quali prevedono la capacità di sequestro mondiale tra 1 e 30 gigatonnellate di anidride carbonica all’anno – le tecnologie attualmente in uso, la disponibilità di siti per lo stoccaggio e gli impegni presi dai governi per contrastare il fenomeno potrebbero rimuovere al massimo 16 gigatonnellate di CO2 all’anno, anche se «realisticamente» il limite sarà di 5 o 6 gigatonnellate. (L'INDIPENDENTE)