La rinuncia di Meta al fact-checking ha colto di sorpresa proprio tutti
I partner di Meta che si occupano di fact-checking affermano di essere stati "colti alla sprovvista" dalla decisione dell'azienda di fare a meno della verifica delle informazioni nei contenuti pubblicati su Facebook, Instagram e Threads. Ora alcune delle organizzazioni esterne che fornivano il servizio al colosso stanno cercando di capire se saranno in grado di far fronte al buco che lascerà nelle loro finanze. (WIRED Italia)
Ne parlano anche altre testate
Mark Zuckerberg ha annunciato una serie di importanti modifiche alle politiche di moderazione dei contenuti da parte di Meta, citando la volontà di tornare ad abbracciare "la libertà di parola". "È tempo di tornare alle nostre radici. (Today.it)
Era un passaggio importante, questo tempo lento usato per controllare e per cercare di evitare di dire, scrivere, comunicare inesattezze. Era il tempo dei correttori di bozze, delle brutte copie, delle enciclopedie e delle ricerche negli archivi. (Famiglia Cristiana)
Meta (LA STAMPA Finanza)
Quella di Mark Zuckerberg è una profonda metamorfosi che nessuno, fino a due mesi fa, si aspettava: da alfiere della cultura liberal si è trasformato in un nuovo Elon Musk, libertario e vicino alle posizioni della destra estrema e del presidente eletto Donald Trump. (ilmessaggero.it)
Questo programma prevedeva la collaborazione con fact-checker indipendenti di tutto il mondo per identificare e rivedere la disinformazione sulle sue piattaforme. (Il Sole 24 ORE)
Mark Zuckerberg ha annunciato che Facebook e Instagram, per il momento solo negli Stati Uniti, non avranno più un loro sistema di fact-checking. La scelta ricalca quella già compiuta anni fa da Elon Musk per X, ma si scontra con le regole europee. (Sky Tg24 )