Dietro l'attentato a Trump, occorre considerare il clima politico, ma anche il contesto strategico

Chi vorrebbe assassinare Donald Trump? La prima risposta, più ovvia, è Thomas Matthew Crooks, il ventenne freddato dai cecchini subito dopo aver sparato a Donald Trump durante il comizio a Butler, in Pennsylvania, la sera del 13 luglio. Non si sa molto di Crooks, tranne alcuni dettagli sulla sua vita da studente e il lavoro che ha svolto nella cucina di una residenza per anziani. Era registrato come elettore repubblicano, ma aveva fatto un piccolo contributo a un gruppo politico di sinistra. (Il Giornale d'Italia)

Su altre testate

Caro Porro, (Nicola Porro)

Nei millisecondi che precedono lo sparo che lo colpisce di striscio all’orecchio, il tycoon muove il capo per guardare sul grande schermo alla sua destra i dati dell’immigrazione clandestina: proprio in quel momento parte il colpo che, se l’ex presidente non si fosse mosso, lo avrebbe ucciso. (Il Fatto Quotidiano)

Il presidente Joe Biden, poco dopo aver parlato con Donald Trump, vittima dell’attentato armato dal quale è uscito con una ferita all’orecchio, ha forse pensato che queste parole fossero necessarie, una presa di posizione ma anche un messaggio forte da lanciare al popolo americano, con la tensione politica alle stelle a pochi mesi dalle elezioni più polarizzanti della storia. (Il Fatto Quotidiano)

L’analisi del politologo Parsi: "Adesso Trump può vincere. E Putin non aspetta altro"

È però presto per affermare che la partita elettorale è già chiusa. La dinamica dell'attentato è ancora poco chiara, così come poco chiare sono l'identità e le motivazioni del suo autore. (Italia Oggi)

“Non possiamo, non dobbiamo seguire questa strada in America", ha insistito, in un discorso trasmesso dalle tv in prima serata. Da quando Donald Trump è sopravvissuto al tentativo di assassinio sabato pomeriggio, Joe Biden per la terza volta ha parlato domenica sera agli americani, questa volta dall'ufficio ovale della Casa Bianca. (Italia Oggi)

I discorsi moderati magari servono per conquistare qualche voto al centro, ma per diventare davvero moderato Trump dovrebbe sconfessare la sua intera storia, tutto l’estremismo che lui ha copiosamente contribuito a produrre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)