Jean-Paul Fitoussi, morto a Parigi l'economista. Aveva 79 anni
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Nato a La Goulette, in Tunisia, il 19 agosto 1942, ha insegnato a generazioni di giovani.
Era anche membro del consiglio scientifico dell’Istituto «François Mitterrand» ed era coinvolto in questi giorni nell’organizzazione del Festival dell’Economia di Trento.
È morto nella notte a Parigi Jean-Paul Fitoussi.
E se venisse trovato un compromesse in grado di soddisfare Putin, l’Unione europea pagherà più di tutti»
L’economista aveva 79 anni, a dare notizia della sua scomparsa sono stati i familiari. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri media
Lo dichiara in una nota il presidente del Consiglio Mario Draghi. "Ai suoi cari - conclude Draghi - le condoglianze del Governo e mie personali" (Tiscali Notizie)
79 anni, nato in Tunisia, è stato professore di SciencesPo, di cui aveva creato il dipartimento di Economia, docente alla Luiss di Roma e membro del Center for Capitalism and Society delle Columbia University. (Borsa Italiana)
Comunicato 1027. Fitoussi, la comunità del Festival dell’Economia di Trento ricorda l’economista scomparso. La comunità del Festival dell’Economia di Trento ricorda Jean-Paul Fitoussi, economista di rilevanza internazionale, scomparso la notte scorsa lasciando un vuoto doloroso per tutti coloro che hanno conosciuto la sua autorevole voce. (Ufficio Stampa)
- ROMA, 15 APR - "Ho appreso con grande tristezza della scomparsa di Jean-Paul Fitoussi, economista, divulgatore e grande amico dell'Italia. Le sue analisi macroeconomiche - brillanti, anticonformiste, mai banali - hanno accompagnato mezzo secolo di storia europea e contribuito a migliorare le politiche pubbliche dell'Unione Europea e dei suoi Stati membri. (Tiscali Notizie)
Dal board di Telecom Italia (dal 2004 al 2017) al consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo e Banca Sella Fitoussi rifuggiva la tecnocrazia fine a se stessa, come il termine élite a cui ha sempre preferito «classe dirigente». (ilGiornale.it)
Ma in questo ballo fra ortodossia ed eterodossia una lezione è ormai radicata nel sentire comune: la bocciatura del Pil come strumento di calcolo del benessere. «Il PIL ha dei limiti – spiegò Fitoussi in una delle ultime conferenze italiane - e noi dobbiamo misurare anche ciò che le statistiche non fanno. (La Gazzetta del Mezzogiorno)