L'immigrazione senza legalità

È presto per dirlo, ma quello che è successo l'altra notte a Milano non lascia ben sperare. Un quartiere ad alta densità di residenti immigrati per lo più irregolari, il Corvetto, è stato messo a ferro e fuoco dopo che un giovane egiziano è morto in un incidente in scooter mentre stava fuggendo da una pattuglia dei carabinieri che poco prima gli aveva invano intimato l'alt durante un normale controllo. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri media

«C’erano passeggeri a bordo. Il cruscotto è sfondato, i vetri bucati. (Corriere Milano)

«Siamo lontani da quanto accaduto lunedì sera e ci impegniamo a rispettare la legge nel nostro secondo Paese, l'Italia». È Yehia Elgaml a parlare all'Ansa, il papà di Ramy, il 19enne morto in scooter durante un inseguimento con i carabinieri, nella notte tra sabato e domenica, a Milano (Corriere Milano)

ROMA. Così il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini parlando dei fatti di Milano alla radio. (La Stampa)

Milano, parla il padre di Ramy: «Ci dissociamo dalle violenze al Corvetto. Nessuna vendetta, rispettiamo legge del nostro Paese, l'Italia»

Ne scaturisce un inseguimento che attraversa la città da nord a sud, concludendosi tragicamente all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, dove Ramy, in seguito a uno schianto, perde la vita al Policlinico. (la VOCE del TRENTINO)

Nell’imprevedibilità dei gruppetti di giovani, se non di giovanissimi, che stanno appiccando roghi, scoppiando petardi e fuochi d’artificio, svuotando estintori e assaltando bus per le strade del Corvetto, quartiere alla periferia sud est di Milano ci sono tre costanti: l’ora, la zona e la motivazione. (Corriere Milano)

Quelle viste al Corvetto di Milano "sono situazioni molto preoccupanti che purtroppo si erano già viste in altri Paesi, come a Parigi, che purtroppo qualcuno aveva previsto che si sarebbero potute verificare. (Tiscali Notizie)