Cahill, "Sinner ha mostrato onestà e resilienza"

"Nel team di Jannik io non sono l'allenatore più importante, che è Simone Vagnozzi, ma sono quello che ha più esperienza. Negli ultimi quattro mesi sono successe tante cose all'interno del gruppo e molte di queste sono ricadute sulle mie spalle. Ho cercato di mantenere il senso delle cose e il focus di Jannik su quelli che erano i nostri obiettivi, gli ripetevo in continuazione che non aveva fatto nulla di sbagliato e che qualunque cosa fosse successa sarebbe dovuto restare con la testa alta". (Il Mattino di Padova)

Se ne è parlato anche su altri media

“Partiamo dal fatto che questo era un torneo particolarmente difficile per Sinner perché si veniva due settimane fa dalle vicende che conosciamo e non era facile per lui andare in campo con questi riflettori puntati. (Radio Radio)

Jannik Sinner confessa a SuperTennis, a un giorno di distanza dal suo secondo trionfo Slam, le emozioni di una giornata e di una vittoria indimenticabili, arrivate al culmine di un periodo complesso, con tante tensioni e tanti dubbi per le possibili conseguenze del procedimento per la positività al Clostebol, concluso con un'assoluzione e nessuna squalifica (anche se è ancora possibile un appello della Wada o dell'agenzia anti-doping italiana entro la mezzanotte di oggi). (Tiscali)

Il tennista italiano Jannik Sinner ha vinto gli US Open di New York, battendo in finale lo statunitense Taylor Fritz in tre set con il punteggio di 6-3, 6-4, 7-5. Per Sinner si tratta della seconda vittoria in uno dei quattro tornei del Slam, i più prestigiosi e importanti del tennis, dopo gli Australian Open vinti a gennaio di quest’anno. (Wall Street Italia)

Sinner e il fattore Cahill: nato per allenare, così dopo Agassi ha vinto anche la sfida-Jannik

Il primo pensiero di Jannik Sinner una volta battuto Taylor Fritz nella finale degli Us Open — il suo secondo Slam di questo incredibile 2024 — è ancora una volta per la famiglia, anche come concetto allargato. (Corriere della Sera)

Un meraviglioso Frankenstein che ha carpito colpi e magie da molti campioni ammirati in gioventù per farli poi suoi, personalizzandoli e costruendo un tennis quasi impossibile da arginare. Anche grazie a questa dote Jannik Sinner si è trasformato nella stupefacente creatura che sta cambiando il suo sport. (Liberoquotidiano.it)

La coppa-trofeo gliel’hanno fatta consegnare da Andre Agassi, che a New York l’aveva preceduto nell’albo d’oro nel ’94 e ’99. Personaggio amatissimo quanto il nostro Jannik, ma anche controverso e ribelle, appellativi che a Sinner non calzano proprio. (La Gazzetta dello Sport)