Charlie Hebdo, dieci anni dopo: «La satira fatica a sopravvivere»
«C’è un prima e un dopo gli attentati, perché per la prima volta nella storia della stampa un’intera redazione è stata distrutta», spiega al Corriere del Ticino lo storico Laurent Bihl, professore alla Sorbonne e specialista dell’immagine satirica. «Charlie Hebdo continua a esistere, ma è evidente che dopo il 2015 la libertà di espressione non gode di ottima salute», afferma il docente, sottolineando tre cause conseguenti agli attentati: «La prima sta nel fatto che alcuni disegnatori hanno paura di affrontare certi temi e per questo si autocensurano; poi c’è il fatto che molti giornali nel mondo si mostrano meno tolleranti nei confronti delle caricature e dei disegni ironici, come ad esempio il New York Times che ha deciso di non pubblicare più vignette politiche; infine si registra un calo di interesse nei confronti delle caricature». (Corriere del Ticino)
Su altri media
Ci siamo tutti proclamati coinvolti in prima persona, scrivendo #JeSuisCharlie sui social network, ma sul lungo periodo non abbiamo alzato un argine inscalfibile contro la minaccia che è stata lanciata. (L'HuffPost)
Dostoevskij scrutava l’ironia con una lente d’ingrandimento. Per lui, “la tragedia e la satira sono sorelle e vanno di pari passo; tutte e due prese insieme si chiamano verità”. (ROMA on line)
Quel giorno, esattamente 10 anni fa, la disegnatrice Corinne Rey viene costretta ad aprire le porte della redazione da alcuni membri della branca yemenita di Al-Qaeda che causeranno decine di vittime dentro e fuori quelle mura. (RSI)
Oggi la Francia ricorda la strada con le commemorazioni in rue Nicolas-Appert (dove nel 2015 aveva sede Charlie Hebdo), in boulevard Richard Lenoir, dove il poliziotto Ahmed Merabet fu ucciso dai fratelli Kouachi in fuga e davanti al negozio Hypercasher a Porte de Vincennes, ma il Paese non è solo a ricordare la strage. (RSI)
L'associazione dei vignettisti Cartooning for peace si chiede cosa è rimasto dello spirito di "Je suis Charlie": "Quanti di noi oggi scenderebbero in piazza per difendere il diritto alla satira?" (Il Fatto Quotidiano)
La copertina del numero di Charlie Hebdo uscito dopo l'attentato. Foto Getty. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)