Brugnaro, Pili e blind trust: le quattro versioni in Consiglio comunale

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Tre riunioni straordinarie del Consiglio comunale (quattro con quella del 5 febbraio 2018) in cui il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha reso versioni diverse a proposito dell’operazione dei Pili, i 42 ettari di terreno posto ai margini della laguna, e adiacenti il ponte della Libertà, che porta a Venezia. «Mai ho promesso o chiesto nulla a nessuno. Mai! Lo ribadisco e lo ripeto». Così Brugnaro concludeva la parte del suo lungo intervento dedicata ai Pili nel Consiglio comunale del 2 agosto scorso, una settimana fa. (ilgazzettino.it)

Su altri media

Interesse e tanta curiosità, soprattutto, nel cuore di Favaro, la roccaforte dei voti dell'ex assessore Renato Boraso, al centro dell'inchiesta che ha scosso il comune di Venezia e che viene raccontata nel libro della Nuova Venezia in omaggio con il quotidiano solo venerdì 9 e sabato 10 agosto. (La Nuova Venezia)

In una delle edicole crocevia tra San Marco e Cannaregio, in un’ora venticinque copie sono sparite, con priorità ai clienti habitué. «La foto? No sa, non me la sento… ma le dico quello che penso». (La Nuova Venezia)

L'area dei Pili, tra Marghera e Venezia, è molto estesa: Luigi Brugnaro ha comprato 42 ettari nel 2006. Sono terreni inquinati, nel 2011 uno studio con i primi carotaggi del sottosuolo del Magistrato alle Acque e del Consorzio Venezia Nuova confermò la presenza nel sottosuolo dei Pili di fosfogessi radioattivi all’uranio 238, contenuti negli scarti delle industrie chimiche di Porto Marghera negli anni Settanta, interrati ai Pili insieme alle vasche di decantazione in metallo che li contenevano. (La Nuova Venezia)

Agli atti dell’inchiesta Palude, è entrato a far parte anche il verbale con le dichiarazioni del sindaco Luigi Brugnaro – qui il discorso integrale – nel corso dell’ultimo Consiglio comunale straordinario, quello del 2 agosto. (La Nuova Venezia)

L’assessore alla Mobilità, Renato Boraso, arrestato e portato in carcere a Padova con l’accusa di corruzione e autoriciclaggio. Il sindaco Luigi Brugnaro e i suoi più stretti collaboratori – il capo di gabinetto e direttore generale del Comune Morris Ceron e il vicecapo di gabinetto Derek Donadini – indagati per corruzione in concorso per la trattativa di vendita dei 41 ettari di terreno, di proprietà del sindaco e noto come i Pili, al magnate di Singapore (indagato) Chiat Kwong Ching. (La Nuova Venezia)

Corruzione e tangenti a Venezia, l’ultimo intervento del sindaco Luigi Brugnaro al consiglio straordinario di venerdì scorso entra nei faldoni della maxi-inchiesta della procura. (Corriere della Sera)