Stellantis, Licenziamenti e Proteste a Cassino

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ECONOMIA

A Cassino, la multinazionale Stellantis ha deciso di non rinnovare il contratto con la De Vizia, mettendo alla porta 32 lavoratori. Questi ultimi, ricevute le lettere di licenziamento collettivo, hanno iniziato a manifestare davanti allo stabilimento, esprimendo il loro disappunto e la loro preoccupazione per il futuro. La De Vizia, che era stata la prima azienda a collaborare con Stellantis, si trova ora a dover affrontare una situazione critica, con i lavoratori che si sentono traditi e abbandonati.

Nel frattempo, a Guglionesi in Molise, il deputato dem Arturo Scotto ha partecipato a un dibattito sul destino di Stellantis, sottolineando l'importanza di mantenere attivo lo stabilimento di Termoli. Scotto ha accusato il management, la regione e il governo di aver tradito le promesse fatte riguardo alla Gigafactory, chiedendo l'istituzione di un tavolo permanente a Palazzo Chigi con sindacati e azienda per trovare una soluzione.

La situazione a Termoli è particolarmente grave: entro luglio 2024, dovranno essere prodotti 35mila motori Fire, ma quella sarà la fine della linea. Il motore Fire, simbolo della produzione termolese, verrà dismesso del tutto, lasciando attiva solo l'unità dedicata ai motori GME e GSI, destinati principalmente al mercato americano. Questo cambiamento rappresenta un duro colpo per i lavoratori, che vedono il loro futuro sempre più incerto.

Inoltre, Stellantis ha deciso di licenziare personale anche negli Stati Uniti, proprio prima delle celebrazioni del Thanksgiving e del Natale, aggravando ulteriormente il morale dei dipendenti.