I femminicidi non calano, il governo si autoassolve e Nordio diventa razzista

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Domani INTERNO

C’è rabbia, c’è stanchezza, da parte dei movimenti femministi e delle associazioni che operano nel contrasto alla violenza. Rabbia nei confronti delle istituzioni, che invece di riconoscere la matrice culturale del fenomeno della violenza di genere puntano il dito altrove. E stanchezza di fronte ai numeri e ai dati dei femminicidi, che raccontano di ragazze sempre più giovani uccise dai propri coetanei. (Domani)

Ne parlano anche altri media

Femminicidi, Vietri (FdI): Polemica strumentale contro Nordio da solita sinistra "Il solito polverone mediatico inutile e infondato" (Ottopagine)

Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio a Salerno commentando gli ultimi femminicidi. "È illusorio che l'intervento penale, che già esiste e deve essere mantenuto per affermare l'autorità dello Stato, possa risolvere la situazione". (la Repubblica)

Mentre le cronache approfondiscono i dettagli dei femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella, le ultime due giovani vittime della strage quasi quotidiana di donne, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha parlato alla stampa di limiti dell’intervento penale, di educazione necessaria da parte delle famiglie, e di «etnie» che non rispettano le donne. (Domani)

«Purtroppo - ha detto il guardasigilli - il legislatore e la stessa magistratura possono arrivare entro certi limiti a reprimere questi fatti che si radicano probabilmente nella assoluta mancanza non solo di educazione civica, ma anche di rispetto verso le persone». (Corriere Salerno)

Di fronte al dramma dei femminicidi in Italia – espressione indeterminata perché non c’è un criterio ufficiale per definirli – con una decina di vittime in tre mesi e due nell’arco di tre giorni, possiamo fare tante cose: chiederci quale sia il ruolo del patriarcato, analizzare il contesto sociale e familiare nel quale vivevano vittima e carnefice, cercare migliori strumenti di prevenzione, financo appellarci alla giustizia e alla politica. (La Nazione)