Manovra, oggi riprende l'iter al Senato. Le opposizioni attaccano: "Parlamento umiliato"
Dopo la sosta natalizia riparte il percorso parlamentare della manovra, su cui l'approvazione definitiva del Senato arriverà il 28 dicembre dopo uno sprint finale di 48 ore, con pochi fondi per le modifiche e i saldi che restano sostanzialmente invariati. Trenta miliardi andranno a redditi bassi e famiglie, rivendica la presidente del Consiglio Meloni che si appresta a richiamare anche il 28 dicembre i suoi ministri per un ultimo Cdm prima di fine anno. (Tiscali Notizie)
Su altri giornali
Somiglia a quelle società sportive nobili decadute questa legge di Bilancio 2025 che stamani avvia in Senato l’ultimo tratto accelerato e che, in nemmeno 36 ore, dovrebbe arrivare all’ok finale. Da “legge-regina” dell’anno politico – che un tempo per tre mesi, da ottobre, monopolizzava di fatto il Parlamento – si sta trasformando sempre più in un rito stanco, animato da sporadici sussulti. (Avvenire)
La legge di Bilancio, dal valore complessivo di 30 miliardi di euro, che ha già ricevuto l’approvazione finale della Camera il 20 dicembre scorso, è arrivata in Senato in forma blindata. (Il Giornale d'Italia)
La manovra 2025 si avvia verso la fiducia: domani, venerdì 27 dicembre, alle 14 è all'ordine del giorno dell'assemblea del Senato la discussione sul testo della legge di Bilancio, la cui approvazione definitiva è prevista per sabato 28 dicembre. (Fanpage.it)
Così il ministro Giancarlo Giorgetti. La Camera ha approvato la terza legge di bilancio del governo Meloni. (Secolo d'Italia)
Se il governo avesse introdotto il salario minimo, si sarebbe potuto ottenere lo stesso risultato senza alcun aggravio per le finanze pubbliche e con un costo sostenibile per le imprese che non avrebbero ridotto l’occupazione. (il manifesto)
Ma le tensioni si registrano non tanto sui contenuti quanto sull'impossibilità di toccare il provvedimento, arrivato blindato a Palazzo Madama a una settimana dall’esercizio provvisorio. L’unico rammarico - aggiunge - è «non aver potuto fare di più per la famiglia e i figli». (Gazzetta del Sud)