Islanda, ingresso in Ue: il governo farà un referendum entro il 2027

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Il governo di centrosinistra è entrato in carica lo scorso sabato e ha già mosso i primi passi occupandosi di una questione particolarmente sentita in Islanda. In base ad un sondaggio, al momento si attesta al 54% la percentuale degli islandesi favorevole all’ingresso nell’Unione ascolta articolo Il nuovo governo dell’Islanda ha inserito nel proprio programma l’organizzazione di un referendum sull’ingresso nell’Unione Europea entro il 2027. (Sky Tg24 )

Se ne è parlato anche su altri giornali

La nuova premier presentandosi alla stampa lo ha definito “il governo delle valchirie” perché oltre ai socialdemocratici gli altri partner di maggioranza sono Viðreisnar (liberali di centro) e Flokkur fólksins (partito popolare), entrambi guidati da donne: Þorgérð Katrín Gunnarsdóttir, nuova ministra degli esteri e Inga Sæland, ministra degli affari sociali e dell’edilizia abitativa. (il manifesto)

L’Alleanza socialdemocratica di centrosinistra di Kristrun Frostadottir ha ottenuto il 20,8% alle elezioni anticipate del 30 novembre. Una coalizione guidata da donne (Donna Moderna)

Il nuovo governo in Islanda L’isola delle donne veleggia verso l’Europa. L’Islanda si è messa alle spalle senza rimpianti i pochi mesi di mandato del leader conservatore Bjarni Benediktsson, a capo degli Indipendentisti, ed è tornata ad affidarsi a una donna di sinistra, come già era successo tra il 2017 e l’aprile scorso. (la Repubblica)

Islanda tutta al femminile: sono donne la presidente, le leader dei partiti e ora anche la premier

Il nuovo governo islandese ha dichiarato di voler sottoporre la questione dell'adesione all'Ue a un referendum entro il 2027. PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)

All’inizio del mese, la presidente islandese Halla Tómasdóttir aveva chiesto a Kristrun Frostadóttir di formare il nuovo gabinetto. Quest’ultimo conterà per la prima volta più donne che uomini. (RSI)

L'Alleanza socialdemocratica di centrosinistra di Frostadottir è diventata il più grande partito alle elezioni anticipate del 30 novembre, dove ha ottenuto il 20,8%, e ha accettato di formare un governo di coalizione con il Partito popolare e il Partito riformista filoeuropeo. (la Repubblica)