In tutta Europa monta la protesta degli agricoltori contro l’accordo UE-Mercosur
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Continuano a crescere le proteste contro l’accordo sugli scambi di prodotti agricoli tra l’Unione Europea e il blocco commerciale del Mercosur, composto da Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay, e Bolivia. L’accordo favorirebbe maggiori importazioni agricole sudamericane, prodotte con standard ambientali meno rigorosi rispetto a quelli europei, motivo per cui ha attirato critiche da parte di varie associazioni di categoria, prima fra tutte la francese Via Campesina (L'INDIPENDENTE)
Su altre testate
Ma al G20 va in scena anche la spaccatura europea sull’accordo commerciale con i paesi sudamericani riuniti nel Mercosur. Da un lato Germania e Spagna, favorevoli alla ratifica. (Il Fatto Quotidiano)
Le proteste partono dalla Francia, il Paese che più si sta opponendo alla conclusione del trattato, ma si sono estese rapidamente a Germania, Polonia e Italia. Stavolta al centro delle contestazioni c'è il Mercosur, l'accordo commerciale che l'Unione europea è sul punto di concludere con quattro Paesi dell'America latina. (EuropaToday)
Sarebbe dovuto essere il palcoscenico ideale: un G20 in Sudamerica, lo sfondo della spiaggia di Copacabana a Rio de Janeiro rivolta verso l’Europa, e il padrone di casa, il presidente brasiliano, che avrebbe messo fine a 25 lunghissimi anni di trattative. (La Stampa)
Come accennato ieri, l’accordo di libero scambio voluto dall Commissione Europea con i paesi del MERCOSUR sta accendendo le proteste sociali in Francia e sta facendo esplodere le manifestazioni e i blocchinell’Esagono, anche se, per ora, in modo moderato. (Scenari Economici)
Chi lo ha detto che l’accordo di libero scambio con il Mercosur porterà solo degli svantaggi per l’agricoltura europea? Non ci sta a questa lettura Unione italiana vini che, dopo il no del ministro Francesco Lollobrigida, torna a difendere l’accordo: «Non amo questo pericoloso ritorno all’autarchia di un settore, quello dell’agricoltura, di cui il vino è parte rappresentando, tra l’altro, la prima voce attiva nella bilancia commerciale con l’estero – è il commento del segretario generale Paolo Castelletti - Il vino ha bisogno del Mercosur e in generale delle politiche pro-commercio e libero scambio. (Gambero Rosso)
L’Europa si spacca di nuovo, questa volta sul trattato di libero scambio con il Mercosur, il mercato comune del Sud America fondato nel 1991 da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, a cui si sono aggiunti come membri a pieno titolo il Venezuela, nel 2012, e da ultima la Bolivia, lo scorso 8 luglio. (Corriere della Sera)