Ancona, memoria e futuro Le cronache locali e quel legame unico con le Marche
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Dal giorno della fondazione, il 21 marzo 1885, il Resto del Carlino è legato a doppio filo alle Marche. Uno dei quattro fondatori è stato, infatti, un avvocato di Senigallia, Giulio Padovani, che ebbe l’idea di battezzarlo con quello strano nome, unico nel suo genere. C’è poi un altro dettaglio che lega il Carlino alla nostra provincia: è stato il primo tra i giornali nazionali a dare spazio alle cronache locali e l’intuito fu dell’unico direttore responsabile del giornale nato nelle Marche: si tratta di un altro avvocato, questa volta di Ancona, di nobili origini, vale a dire del conte Giovanni Enrico Sturani. (il Resto del Carlino)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il primo giugno del 1955, infatti, apriva la redazione sotto le cento torri, in un’ottica di espansione marchigiana iniziata qualche anno prima a Pesaro e Ancona. Nell’anno in cui il Resto del Carlino spegne 140 candeline, un altro compleanno viene festeggiato dalla redazione di Ascoli Piceno. (il Resto del Carlino)
Da quel 14 febbraio 1946, quando all’interno del fascicolo nazionale compare per la prima volta la pagina locale del Resto del Carlino di Modena, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Oggi le pagine sono diventate molte di più, la grafica si è rinnovata, i temi sono molto diversi e la carta ha ’sposato’ in toto la rete creando un solido e inevitabile connubio che sta traghettando l’informazione sempre più verso il digitale. (il Resto del Carlino)
E non è un caso che la lettura del giornale venga paragonata a un bene essenziale, un bene come il cibo. È un principio che ci sta profondamente a cuore, ed è il fondamento del legame inscindibile tra il Resto del Carlino e i suoi lettori. (il Resto del Carlino)
Se prima del 1885 il carlino fu soltanto una moneta (con cui si pagava il sigaro e il resto era il “nostro“ foglio), dopo divenne esclusivamente un giornale, il Carlino con la C maiuscola, il Resto del Carlino. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Viaggio al termine della notte, viaggio di duecentodiecimila chilometri: cinque volte il giro del mondo. Se ogni pagina che stampiamo venisse stesa a terra, e se il rituale si ripetesse per 365 giorni, in un anno si coprirebbe questa distanza grazie ai cento milioni di copie che escono dalle rotative. (il Resto del Carlino)
Sono tornato alle 16:30, quando arrivavano le testate estere, e c’era anche il vostro quotidiano. Chiesi: “Mi dà il Resto del Carlino?” E l’edicolante mi rispose: “No, quello arriva con i giornali internazionali”. (il Resto del Carlino)