Elezioni Usa: le implicazioni della vittoria di Trump per obbligazionario e azionario

Obbligazionario Il mercato dei tassi è stato uno degli asset più volatili di questo ciclo elettorale. Il Merrill Lynch Option Volatility Estimate ha registrato un'impennata del 50% nell'ultimo mese, raggiungendo un massimo di quasi 18 mesi, ed è chiaro che gli investitori obbligazionari hanno man mano mostrato sempre più preoccupazione per le varie implicazioni economiche di una potenziale politica trumpiana, che potrebbe allontanarsi in modo molto più radicale dall'ortodossia politica ed economica: non sorprende quindi che la turbolenza complessiva dei Treasury sia aumentata man mano che siano aumentate e probabilità della sua presidenza. (la Repubblica)

Su altre fonti

“Anche se il tema green è sempre stato più legato ai Democratici, l’elezione di Trump non influenzerà la transizione green che ormai in atto e che continuerà a spingere i metalli strategici, sui quali nel mondo c’è una grande concentrazione geografica e uno sbilanciamento tra domanda e offerta”. (Il Sole 24 ORE)

Ci risiamo. Finito il terrorismo pre -Trump è iniziato quello post -Trump. Tra gli spauracchi più sventolati dalla propaganda rimasta spiazzata dalla vittoria del tycoon c’è quello dei dazi (su cui tra l’altro neanche Joe Biden è andato così leggero, anzi). (Liberoquotidiano.it)

E non lo è, più in generale. Professore, dazi e protezionismo sono una delle priorità della politica annunciata da Donald Trump: ci possiamo aspettare sconti o darà corso a misure di questo stampo? L'economista Carlo Cottarelli (Imagoeconomica)IMAGOECONOMICA “È vero che c’è sempre una differenza tra quello che si dice in campagna elettorale e quello che si fa davvero, però non dimentichiamo che nella storia ci sono stati anche coloro che hanno realizzato anche troppe delle loro promesse. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

I pc portatili costeranno il 50% in più? Sì, se Trump applicherà i dazi promessi

Perché l’Italia non deve temere le trumpate su dazi e non solo. Parla Pelanda Con l’elezione di Trump si è consumata definitivamente la trasformazione del Partito Repubblicano, votato sempre più dai ceti svantaggiati dalla globalizzazione e che aspirano a una riscossa del sogno americano. (Start Magazine)

Questo significa che per lui tutti gli altri Paesi sono dei competitor, alleati compresi. Non ci saranno più corsie preferenziali automatiche. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il «tycoon» ha infatti condotto una campagna elettorale particolarmente rivolta ai dazi da imporre alle importazioni di prodotti dalle nazioni estere: dal 10 al 20% per qualsiasi paese del mondo (e per questo trema anche l'Italia, soprattutto per l'agroalimentare), del 60% per le importazioni dalla Cina. (Corriere della Sera)