Il tramonto dello smart working. “Moltiplica le riunioni inutili”
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ROMA – Mentre suona il de profundis dello smart working per i dipendenti Amazon, che da gennaio saranno obbligati a lavorare in presenza cinque giorni alla settimana, non si spegne la polemica sull’eccesso di riunioni su Teams, Zoom e Skype. Complice appunto lo smart working per i lavoratori di tutto il mondo non c’è pace. Una riunione al mattino per chiarirsi le idee, almeno un’altra a metà gior… (la Repubblica)
La notizia riportata su altri giornali
Lavoro da remoto? Indietro tutta. (Lettera43)
La decisione di Amazon segue una tendenza diffusa tra i colossi tech, con molti executive che spingono per un ritorno alla piena presenza in ufficio. Tuttavia, queste politiche si stanno rivelando impopolari tra molti lavoratori del settore tecnologico, abituatisi alla flessibilità del lavoro da remoto durante la pandemia. (Tom's Hardware Italia)
Introdotto dall'azienda durante il Covid e successivamente prolungato con un piano di presenza in ufficio per tre giorni alla settimana, il lavoro da remoto per i dipendenti del colosso di e-commerce sarà solo un lontano ricordo. (Io Donna)
Se la pandemia da Covid aveva dato un’impennata all’utilizzo delle misure di flessibilità oraria e organizzativa – primo fra tutti lo smart working – ora c’è il dietrofront, e la prima grande società nel campo della tecnologia, Amazon, ha deciso che dal 2025 ritorneranno tutti a lavorare in sede cinque giorni su cinque. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Anche Amazon chiude con lo smart working: dal 2025 anche per la catena di Jeff Bezos terminerà il lavoro da casa e tornerà completamente in sede: “Abbiamo osservato che avendo in sede i colleghi si apprende e mette in pratica di più e meglio”, scrive il CEO in una lettera ai dipendenti. (Radio Radio)
Fatte salve le eccezioni perché «prima della pandemia non tutti erano in ufficio cinque giorni a settimana, ogni settimana - ricorda Jassy che lavora in Amazon da 27 anni-. Il ceo di Amazon, Andy Jassy, in una lunga lettera ai lavoratori (1,5 milioni tra corporate ed operations) ha spiegato che l’inizio del 2025 segnerà il rientro di tutti in sede. (Il Sole 24 ORE)