Ponte sullo Stretto, bocciata la class action, ma restano altri ricorsi

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INTERNO

Il Tribunale delle Imprese di Roma ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da 104 cittadini contro la Società Stretto di Messina Spa, che mirava a bloccare i cantieri per la costruzione del Ponte sullo Stretto. La decisione è stata motivata dall'assenza di un progetto definitivo su cui basare l'azione inibitoria collettiva. I ricorrenti, oltre a vedere respinta la loro richiesta, dovranno anche pagare le spese legali alla Società Stretto di Messina, quantificate in 240 mila euro, ovvero oltre 2.300 euro a testa.

La notizia ha suscitato l'immediata reazione del Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che ha commentato la sentenza come una sconfitta per i "signori del no". Tuttavia, nonostante questa decisione, restano ancora quattro ricorsi pendenti che potrebbero influenzare il futuro del progetto.

Il Ponte sullo Stretto, ampiamente contestato dalle associazioni ambientaliste per il suo impatto ambientale considerato gravissimo e irreversibile, potrebbe aver trovato un escamotage. L'architetto Angelo Renna ha proposto una soluzione innovativa: la costruzione di un ponte sommerso, ancorato a un arcipelago di isole artificiali. Questa proposta, sebbene originale, non ha ancora trovato riscontri ufficiali.

Nel frattempo, il progetto del Ponte sullo Stretto continua a dividere l'opinione pubblica e a suscitare dibattiti accesi.