A 40 anni dalla strage del Rapido 904. «Ci sono punti oscuri su altri mandanti»
«Qualcosa ancora ci sfugge sui mandanti. Nelle sentenze si parla di legami. La domanda è tra chi fossero quei legami: Pippo Calò non era solo il cassiere della mafia, ma l’uomo di collegamento tra Roma e la Sicilia. È difficile credere che abbia deciso da solo, o meglio con la collaborazione soltanto del suo braccio destro nella Capitale. Quel Guido Cercola che si sarebbe poi suicidato a 60 anni nel carcere di Sulmona il 2 gennaio 2005». (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
"C'è ancora un impegno di verità perché in fondo, benché sia stata identificata la matrice di questo attentato fascista, alla fine tutti i retroscena di quello che è successo non sono stati ancora scoperti". (La Repubblica)
Oggi, tutte le testate ricordano quel tragico giorno. Noi vogliamo farlo in modo diverso, condividendo il ricordo di un amico appassionato e ripercorrendo virtualmente quel treno che ha segnato per sempre la storia moderna del nostro Paese. (Ferrovie.info)
Sergio Mattarella ricorda la strage di Natale del 1984, l’attentato dinamitardo “di impronta terroristico-mafiosa”, che si consumò nella galleria dell’Appennino il 23 dicembre di 40 anni fa sul treno 904: 16 vittime e 267 feriti. (Metropolisweb)
Le Istituzioni seppero respingere il ricatto e difendere la democrazia grazie alla reazione civile e all'amore per la libertà degli italiani. "La solidarietà che oggi si rinnova trova le sue radici nella risposta che il popolo italiano seppe, unito, esprimere di fronte all'attacco eversivo. (Tiscali Notizie)
Sono le parole di uno dei sopravvissuti alla strage del Rapido 904, “la strage di Natale”, che il 23 dicembre 1984 provocò 15 vittime (che diventarono 16 l’anno dopo con la morte di Gioacchino Taglialatela) e 267 feriti, quando alle 19:08 una bomba piazzata nel quart’ultimo vagone di seconda classe del treno partito da Napoli alle 12:55, lo fece saltare in aria mentre si trovava all’interno della Galleria dell’Appennino, tra le stazioni di Vernio e San Benedetto Val di Sambro, vicino a dove anni prima, nel 1974, avvenne un’altra strage ferroviaria, quella dell’Italicus, che le indagini portate avanti in questi quarant’anni, hanno più volte accomunato. (Collettiva.it)
La strage del rapido 904, che il 23 dicembre di quarant'anni fa costò la vita a 16 persone e provocò 267 feriti, molti in gravi condizioni, è stata ricordata con una cerimonia a San Benedetto Val di Sambro, sull'Appennino tosco-emiliano, alla quale hanno partecipato anche soccorritori dell'epoca e persone rimaste ferite nell'attentato. (Tiscali Notizie)