“Ecco perché vorrei che i genitori di Legnano leggessero la rubrica di Gramellini di oggi”

Gentile redazione, questa mattina, come tutte le mattine, ho letto il Corriere della Sera e sono rimasto particolarmente colpito dal Caffè di Gramellini sulla scuola. Ho pensato di contattarvi per raggiungere i genitori del territorio e sottoporli a quella che, a mio parere, è una riflessione importante. Il giornalista Massimo Gramellini ha ripreso quando detto da Tina Gesmundo, dirigente scolastica del liceo Salvemini (Bari), all’Open day della sua scuola, attribuendo la colpa della crisi dei giovani ai genitori e non ai social. (LegnanoNews.com)

La notizia riportata su altre testate

Qualche volta capita che qualcuno abbia il coraggio di esporsi e di dire cose impopolari o semplicemente la verità. (Milleunadonna.it)

«Loro sono abituati al fatto che io promulghi questi valori e devo dire che alcuni di loro hanno ravvisato una certa vivacità eccessiva negli alunni dei primi anni. La mia esternazione all'open day era un'esortazione, che poi è stata caricata, in certi casi falsata. (Vanity Fair Italia)

Eduscopio 2024, il Salvemini è il miglior liceo scientifico nella città di Bari Il discorso di Tina Gesmundo all’Open Day del liceo Salvemini di Bari (Virgilio Notizie)

“Chiamata da assessori per raccomandare studenti”: l’accusa della preside Gesmundo del Salvemini

Non c’entrano i social», sostiene Gesmundo che richiama i genitori alla proprie responsabilità educative, aggiungendo: «c’entrate voi genitori che sovrapponete i vostri desiderata alle vite dei vostri figli, educate a coltivare solo il mito del successo e del denaro». (quotidianodipuglia.it)

Durante un Open Day al liceo Salvemini di Bari la preside Tina Gesmundo ha scelto di rompere con la tradizionale retorica di presentazione, rivolgendo ai genitori dei potenziali iscritti parole di verità, scomode e sorprendenti. (Orizzonte Scuola)

Non tanto per aver detto che gli studenti sono delinquenti – cosa che peraltro non ha fatto… “Era una celia”, si difende Tina Gesmundo. (La Repubblica)