Scampia, quelle tre bare bianche e il dolore del vescovo di Napoli

Di Franco Cimino Non volevo sapere ciò che non ho voluto sapere. Non ho visto nelle televisioni ciò che non volevo vedere. Nè dalle radio o dalla rete sentire ciò che non volevo sentire. Di morti e di morti bambini ne era strapieno il mio cuore che uscivano rabbiosi dagli occhi. La mia testa era stracarica di urla di madri e di figli, di vecchi disperati, che, come fiume infuocato, mi uscivano dagli orecchi. (CatanzaroInforma)

La notizia riportata su altre testate

Ma questa mattina le piccole, sottoposte alle procedure di svezzamento dall’assistenza respiratoria, sono state estubate con “soddisfacente riscontro clinico strumentale”. Per A.P e B.M, le bimbe di 7 e 4 anni ricoverate in Terapia Intensiva Pediatrica dopo il crollo che ha interessato la Vela Celeste di Scampia, i medici dell’ospedale Santobono mantengo ancora strettamente riservata la prognosi. (Cronache della Campania)

L'ultimo saluto a Roberto Abbruzzo, 29 anni, Margherita Della Ragione, 35, e Patrizia Della Ragione, 53 anni, è stato accompagnato da circa trecento persone, molte meno rispetto a quanto le autorità avevano preventivato preparando un anfiteatro all'aperto capace di ospitare fino a 2mila persone nella piazza Giovanni Paolo II. (Tiscali Notizie)

Per i funerali delle vittime del crollo alla Vela Celeste di Scampia, ci si aspettava gran folla e forse, mista a dolore, anche tensione: la rabbia dei residenti del quartiere e dei familiari. Invece la grande piazza Giovanni Paolo II è rimasta quasi vuota sotto un sole implacabile, e i funerali, celebrati dal vescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, si sono svolti nel silenzio. (Valigia Blu)

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L'arcivescovo Battaglia: ora politiche di risanamento e di inclusione per rispondere a vite segnate dalla sofferenza (Avvenire)

Scampia è il quartiere di Napoli a maggiore concentrazione di verde pubblico della città. Nonostante questo, anzi, proprio per questo, Scampia (insieme a Mugnano e Chiaiano) è il quartiere che registra da decenni la maggiore concentrazione di cancro da inquinamento ambientale insieme a Napoli ovest (Bagnoli) e Napoli est (San Giovanni Barra Ponticelli). (Il Fatto Quotidiano)

Sono circa 200, forse qualcuno in meno o in più, di certo hanno scorte di acqua e alimentari che in teoria potrebbero durare mesi. Per ora di rotto c’è poca roba qualche suppellettile e poco più. (ilmattino.it)