Ma Giuli c’è o ci fa? La spiegazione del ministro: «Il mio linguaggio dimostra che non cerco consensi politici»
Il titolare della Cultura a Rai Radio3: «Un ministro esprime nelle vesti istituzionali tutti gli intellettuali, che lo vogliano o no, anche Scurati o Saviano» «Il mio linguaggio è anche la dimostrazione di come non sono in cerca di consensi politici, mi percepisco come una persona che proviene dal mondo della cultura e che si è messa al servizio; se cercassi clientele politiche di basso profilo mi costringerei a usare un altro registro ma non mi interessa». (Open)
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Il titolare del dicastero della Cultura: "Mi piace essere percepito come una persone di pensiero. Alzare il livello del linguaggio dopo la stagione dei 'vaffa' non è arretramento" (LAPRESSE)
Il suo discorso pronunciato durante l'audizione alle Commissioni Cultura della Camera e del Senato, oggetto di battute e meme, aveva un "grado di complessità direttamente proporzionale agli interlocutori e al contesto – dice il ministro della Cultura Alessandro Giuli, ai microfoni di 'La lingua batte', su Radio3 – Se parli con deputati che siedono in Commissioni Cultura, allora 27 secondi di citazione di un paio di testi, oggettivamente complessi, sarò teoretico ma è una scommessa che si può tentare. (la Repubblica)
ROMA – È guerra aperta tra due filosofi, uno fatto e uno in fieri: da un lato Diego Fusaro, laureato in Filosofia della Storia e di X, dall’altra il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, quasi laureato in Filosofia (se tutto va bene dovrebbe ottenere l’alloro a gennaio). (Lercio)
"Anche un ministro deve avere dei margini riconoscibili di indipendenza, soprattutto nella misura in cui esprime, seppure nelle vesti istituzionali, tutti gli intellettuali -che lo vogliano o no anche Scurati o Saviano- ma nella misura in cui si fa espressione di un governo il cui partito di maggioranza ha il 30% deve esserci spazio per una destra progressiva, non reazionaria, allergica a qualsiasi lacerto di nostalgia, perché in quel 30%, per fortuna dico io, c’è una maggioranza che deve riconoscersi nella Costituzione, ed è la linea invalicabile. (Civonline)
Le sue linee programmatiche vengono definite "supercazzole" dall'opposizione. A Francoforte esalta il "pensiero solare". (la Repubblica)
Il professor Franco Cardini, storico di destra ed ex iscritto al Msi, fa a pezzi il nuovo responsabile della Cultura (Open)