Dopo la cacciata di Gallant è Netanyahu contro tutti, anche in Israele

I poteri israeliani picchiano duro su Benjamin Netanyahu dopo il sorprendente siluramento del ministro della Difesa Yoav Gallant, avvenuto ieri. La mossa ha sancito l'escalation dei falchi di Tel Aviv per controllare l'esecutivo, di cui il 65enne generale era una delle figure meno allineate al vento di nazionalismo esasperato e furor bellico che si respirava all'interno dell'ultradestra alleata del Likud (Inside Over)

Se ne è parlato anche su altri media

I dimostranti si sono radunati vicino alla Knesset chiedendo a Netanyahu di annullare la decisione oltre a raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi ancora tenuti da Hamas a Gaza. (Il Fatto Quotidiano)

Era successo lo stesso un anno e mezzo fa: marzo 2023, il primo ministro Netanyahu aveva deciso di cacciare lo scomodo rivale. (il manifesto)

Un colpo perfetto, senza che nessuno potesse dirgli nulla. Il ministro della Difesa era da mesi un separato in casa, un collaboratore scomodo e difficile da gestire, distante anni luce dalle posizioni della destra radicale e critico verso il premier. (ilmessaggero.it)

ISRAELE – Bibi spiega allontanamento Gallant: «Crisi di fiducia»

Tel Aviv, 5 nov. Gli slogan chiedono al ministro degli Esteri Israel Katz, chiamato anche alla Difesa, di considerare come una priorità il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. (il Dolomiti)

Heggai Matar, direttore di +972 Magazine, alla DIRE: "Trump potrebbe imporgli la fine della guerra" “Ora Netanyahu si aspetta via libera su tutto da Trump, ma non è scontato” (Dire)

Nell’annunciare l’allontanamento, Netanyahu ha parlato di «una crisi di fiducia» con Gallant che «non permetteva di continuare adeguatamente la campagna militare». Un uomo solo al comando della guerra d’Israele contro i suoi nemici, libero dalle critiche del suo ministro della Difesa. (Moked)