Fra i reperti archeologici anche profumi di 2500 anni fa
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Di Sara Minciaroni CITTA’ DELLA PIEVE (Perugia) Un tesoro sepolto, scoperto e trafugato. E’ il destino ingrato che a volte spetta alle meraviglie, quello di dover soddisfare gli appetiti di spietati contrabbandieri ai quali poco interessa dell’arte e della storia. Ma i carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale hanno messo a segno una indagine che ha portato nelle scorse ore al recupero di numerosi reperti, considerata dagli esperti uno dei più importanti recuperi di manufatti etruschi mai realizzato durante un’azione investigativa. (LA NAZIONE)
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L'indagine, partita da una segnalazione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale nello scorso aprile, ha portato a individuare due persone come responsabili degli scavi. Importanti reperti archeologici etruschi, riportati alla luce con scavi illegali, sono stati sequestrati a Città della Pieva (Perugia), come riferito dalla Procura del capoluogo umbro. (Corriere TV)
“Le intercettazioni, nel caso di specie, non sono state determinanti, ma ci hanno consentito di acquisire la prova finale di dove stavano le opere e quindi di intervenire in modo definitivo”, ha spiegato Raffaele Cantone, procuratore capo di Perugia, rispondendo sul ruolo delle intercettazioni a margine della conferenza stampa in cui è stato annunciato il ritrovamento di diversi reperti archeologici del periodo etrusco: “Le intercettazioni servono non solo per i procedimenti sulla criminalità organizzata, ma anche per i procedimenti sulla criminalità comune”. (LAPRESSE)
Sequestrati importanti reperti archeologici etruschi reperiti a seguito di scavi illegali in Città della Pieve, in provincia di Perugia. Due persone risultano responsabili per i reati di furto e ricettazione di beni culturali e soprattutto con il sequestro di 8 urne litiche etrusche, due sarcofagi e il relativo corredo funerario di età ellenistica del III secolo a. (LAPRESSE)
Un “bottino” da 8 milioni, ritrovato dai carabinieri a Città della … “Nel caso di specie, le intercettazioni ci hanno consentito di acquisire la prova finale di dove stavano le opere”. (Il Fatto Quotidiano)
Gli interventi, eseguiti dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria e del Gruppo di Taranto nonché della Compagnia di Manduria e della Tenenza di Castellaneta, hanno permesso di individuare e sottoporre a sequestro oltre 215.000 prodotti di vario genere, tra i quali capi di abbigliamento contraffatti, luci a led per addobbi natalizi riportanti il falso contrassegno “Made in Italy” , nonché cancelleria e articoli per la casa privi delle informazioni previste dal “ Codice del Consumo ”. (Tarantini Time Quotidiano)
Droni, intercettazioni telefoniche, indagini sul web. E poi c’è sempre la vanità del nostro tempo: chi non resiste al selfie col reperto archeologico non dichiarato e che vorrebbe vendere piazzato su Facebook? E così, nell’area tra Chiusi e Città della Pieve, è stato scoperto uno scavo clandestino non di tombaroli ma di proprietari del terreno: erano in difficoltà economiche e contavano di rivendere ciò che avevano trovato per puro caso durante l’aratura. (Corriere Roma)