I Subsonica contro la «spazzatura prodotta dalla rete» su Cecilia Sala e «chi parla senza saperne nulla»

Sono molte le reazioni alla liberazione di Cecilia Sala, arrivata nel pomeriggio di ieri a Roma dopo tre settimane di detenzione in Iran. Nel campo della musica, i Subsonica hanno scritto un post in reazione a chi ha commentato la vicenda con slogan e alla «burrasca mediatica» in cui si sono accavallate opinioni sulla giornalista espresse senza conoscerne il lavoro. «In questi giorni in seguito alla spiacevole vicenda che ha costretto l’ottima e coraggiosa giornalista Cecilia Sala ad una detenzione dalle modalità oltraggiose, si è scatenata la perfetta burrasca mediatica, nel corso della quale praticamente chiunque sembra essersi sentito in dovere di esprimere opinioni e commenti sull’argomento e su di lei», si legge sull’account Instagram dei Subsonica e di Max Casacci (Rolling Stone Italia)

Se ne è parlato anche su altre testate

Può dire quello che pensa e vuole sul mondo a suon di tweet, il patron di X e Tesla, magari senza accusare il premier inglese Starmer di coprire abusi e violenze, "quelle parole non le condivido". Cioè Elon che, assicura Giorgia Meloni alle prese con la tradizionale maratona di domande con i cronisti, non ha avuto un ruolo nella vicenda di Cecilia Sala, "e se lo ha avuto non ne sono al corrente", con cui non ha mai parlato del progetto Starlink in Italia. (ilmessaggero.it)

Quando Cecilia Sala martedì ha chiamato casa per raccontare che, finalmente, le sue condizioni di detenzioni stavano migliorando, non poteva sapere che da quel momento stava cominciando a tornare una donna libera. (la Repubblica)

Cecilia Sala ieri è tornata dietro a un microfono dopo 21 giorni di prigione in Iran. Come stai? La voce le si incrina. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Come è arrivato l'accordo tra Italia, Usa e Iran per liberare Cecilia Sala: il ruolo dei servizi segreti

L’ha trovata «provata, certo, ma serena, forte. A testa alta». (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale)

Nella nuova puntata del suo podcast, la giornalista, detenuta per tre settimane in Iran, risponde alle domande di Mario Calabresi, direttore di Chora Media. "La cosa che più volevo era un libro". In carcere "sono riuscita a ridere due volte: la prima volta che ho visto il cielo e poi quando c'era un uccellino che faceva un verso buffo. (Sky Tg24 )

Le trattative per portare alla liberazione di Cecilia Sala dal carcere di Evin, in Iran, hanno coinvolto tanto la diplomazia ufficiale quanto i servizi segreti. Ecco quali sono state le tappe principali. (Fanpage.it)