Europarlamento, il caso Huawei: arrestata la segretaria di Martusciello
Le accuse contestate nell’inchiesta sono pesantissime: associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione. Lucia Simeone, 48 anni, detta Luciana, collaboratrice del parlamentare europeo di Forza Italia, Fulvio Martusciello, è stata arrestata dalla Polizia nel Casertano. Nei suoi confronti l’autorità giudiziaria federale belga ha emesso un mandato europeo. Originaria di Ercolano, la Simeone è stata rintracciata in un hotel di Marcianise ed è stata portata nel carcere napoletano di Secondigliano (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altri media
Arrestata in un bed and breakfast a Santa Maria Capua Vetere dopo essere risultata irreperibile per quattro giorni, portata a Secondigliano e accusata di associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione. (Il Fatto Quotidiano)
L’indagine sin qui ha portato all’arresto di quattro lobbisti legati al colosso cinese delle tlc, sospettati di aver corrotto una quindicina di ex ed attuali eurodeputati per favorire gli interessi cinesi in Europa. (il manifesto)
Arrestata la collaboratrice di Martusciello su richiesta della Procura federale belga. Le accuse: associazione a delinquere, riciclaggio e corruzione (LA NOTIZIA)
Dovrà comparire oggi davanti al giudice delegato della Corte di Appello Lucia Simeone, per tutti Luciana, la collaboratrice dell'eurodeputato di Forza Italia Fulvio Martusciello da ieri, 20 marzo, detenuta nel carcere di Secondigliano in esecuzione di un mandato di arresto europeo con le accuse di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. (Fanpage.it)
PUBBLICITÀ Il gruppo industriale tecnologico DIGITALEUROPE ha sospeso temporaneamente il gigante tecnologico cinese Huawei dall'appartenenza all'associazione in seguito a un'indagine su presunte tangenti. (Euronews Italiano)
Lo dice all’Ansa l’avvocato Antimo Giaccio, legale di Lucia Simeone, collaboratrice del parlamentare europeo di Forza Italia Fulvio Martusciello, colpita da un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità giudiziarie belghe nell’ambito di un’inchiesta incentrata su presunte tangenti, per circa 46mila euro, versate ad alcuni politici affinché si spendessero in sede Ue, attraverso una missiva, per favorire il colosso cinese Huawei sul 5G. (anteprima24.it)