Houthi: «Attaccata la portaerei Usa Lincoln»
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La dichiarazione del portavoce dei ribelli nello Yemen Il portavoce dei ribelli Houthi nello Yemen ha dichiarato che le milizie hanno «attaccato la portaerei Usa Lincoln nel Mare Arabico». A riferire dell’offensiva è stata l’agenzia russa Tass. La nave è stata inviata la scorsa estate da Washington per rafforzare il contingente in difesa delle imbarcazioni che transitano lungo lo stretto di Bab el-Mandeb e obiettivi dei razzi e degli sciami di droni dei miliziani supportati dall’Iran. (Open)
Ne parlano anche altri giornali
Medioriente, nuova esclation: gli Houthi attaccano portaerei Usa "Lincoln" In mattinata dal comando Usa era partito l'ordine di attaccare postazioni ostili nello Yemen (Ottopagine)
Alta tensione nel Mar Arabico, dove il movimento islamico yemenita degli Houthi ha fatto sapere di aver lanciato missili e droni contro la portaerei Usa Abraham Lincoln. "Le forze missilistiche e i droni delle Forze armate yemenite hanno condotto due operazioni militari specifiche. (Liberoquotidiano.it)
Il portavoce del gruppo yemenita ha annunciato che i miliziani hanno condotto due operazioni nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, dove sarebbe stata colpita anche la portaerei statunitense Abraham Lincoln (Lettera43)
Stavolta non si trattava però di cargo mercantili, bersagli designati del mercato globale che la Mezzaluna Sciita vuole colpire l'Occidente economicista. Stavolta nel mirino sono finite imbarcazioni militari degli Stati Uniti. (QuiFinanza)
Il nuovo ministro della Difesa israeliano Israel Katz avverte: l'Iran è più esposto che mai agli attacchi contro i suoi impianti nucleari. (la Repubblica)
Secondo il portavoce del gruppo di ribelli dello Yemen le esplosioni hanno colpito «la portaerei Usa Lincoln», anche se la nave non ha segnalato danni, stando alle autorità occidentali. La prima operazione ha preso di mira una portaerei americana nel Mar Arabico con numerosi missili e droni, mentre nella seconda sono stati lanciati missili e droni contro due cacciatorpedinieri statunitensi nel Mar Rosso, ha affermato Yahya Saree, citato dal Times of Israel. (il Giornale)