Scontri in Georgia: 21 agenti feriti, 224 arresti

Dopo la quarta notte di proteste pro UE, le forze speciali georgiane hanno fatto uso della forza per sgomberare i manifestanti di fronte al Parlamento a Tbilisi utilizzando idranti e gas lacrimogeni. Tra gli arrestati ci sono Zurab Japaridze, uno dei leader del partito di opposizione 'Coalizione per il cambiamento', e diversi giornalisti. Lo riportano i media locali. (Corriere del Ticino)

Su altri media

Le forze speciali della polizia hanno preso il controllo della piazza di fronte al Parlamento di Tbilisi domenica, disperdendo i manifestanti su Rustaveli Avenue al termine della terza notte consecutiva di proteste contro la decisione del Governo di sospendere i negoziati per l’adesione del Paese all’UE fino al 2028. (RSI Radiotelevisione svizzera)

Lo riporta l'agenzia di stampa georgiana Interpressnews. A loro si sono uniti i professori. (Tiscali Notizie)

Alcuni dimostranti hanno lanciato fuochi d'artificio e pietre alla polizia antisommossa, mentre altri hanno costruito barricate su un viale centrale della capitale georgiana Tbilisi. La polizia in Georgia ha sparato gas lacrimogeni e idranti domenica notte, nel quarto giorno consecutivo di proteste pro-UE che hanno attirato decine di migliaia di persone, mentre il primo ministro Irakli Kobakhidze ha respinto le richieste di nuove elezioni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La Georgia europeista torna in piazza contro il governo filorusso: scontri e violenze della polizia

In una Georgia scossa dalle proteste, il primo ministro Irakli Kobakhidze ha escluso di indire nuove elezioni legislative nonostante il caos post elettorale che ha messo in discussione la sua credibilità, in patria e all'estero. (Adnkronos)

Neanche due mesi dopo il voto parlamentare del 26 ottobre la Georgia pare sull’orlo di una crisi istituzionale. Con un conflitto politico aperto fra la Presidente della repubblica Salome Zourabichvili e il governo guidato da Irakli Kobakhidze. (Panorama)

TBILISI – Quinta notte consecutiva di proteste in Georgia, dopo l’annuncio del governo dell’eliminazione dalla propria agenda, fino alla fine del 2028, della questione dei negoziati di accesso all’Ue. Decine di migliaia di manifestanti si sono riversati in un lunedì lavorativo davanti al parlamento nella capitale Tbilisi. (la Repubblica)