Sozza (Emergency): "Nella Striscia di Gaza la crisi umanitaria va oltre ogni immaginazione"

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
LA NOTIZIA ESTERI

“Se sente dei rumori sono i droni che ci sorvolano e le bombe dell’esercito israeliano… A volte passano anche dei jet!”. Al telefono, collegato da Herbara, è Stefano Sozza, 37 anni, capomissione di Emergency, sbarcato due settimane nella Striscia di Gaza, dove l’associazione mira a stabilire alcune cliniche accessibili alla popolazione ormai allo stremo. Sozza, dove vi trovate esattamente? Siamo ad Herbara, nella zona centrale della Striscia, che è una zona umanitaria, però la Striscia è molto piccola, quindi la zona umanitaria finisce a 2/3 km da dove siamo noi… Per questo sente i bombardamenti. (LA NOTIZIA)

Su altre fonti

Tel Aviv si è difesa dicendo che l’obiettivo era quello di colpire “assalitori armati” che cercavano di catturare il veicolo. Il convoglio umanitario dell’organizzazione non governativa Anera stava trasportando forniture mediche e carburante a un ospedale gestito dagli Emirati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, quando è stato colpito da un raid israeliano. (Il Fatto Quotidiano)

PUBBLICITÀ L'Onu denuncia che un veicolo umanitario delle Nazioni Unite è stato colpito dal fuoco israeliano a Gaza. Il portavoce del segretario generale Onu, Stéphane Dujarric, ha spiegato che un mezzo delle Nazioni Unite, parte di un convoglio umanitario coordinato con le autorità israeliane, è stato colpito ieri dai colpi dello Stato ebraico a Gaza, e che l'incidente non ha provocato vittime. (Euronews Italiano)

A seguito di un ordine di evacuazione emesso dalle forze israeliane e di un’esplosione a circa 250 metri dall’ospedale Al Aqsa a Deir Al Balah, supportato da Medici Senza Frontiere (MSF), quasi 650 pazienti sono fuggiti dall’ospedale temendo per la propria vita. (Medici Senza Frontiere)

Le forze israeliane hanno colpito con precisione gli aggressori (il Giornale)

Un'attesa di mesi, poi il 15 agosto l'ingresso con un convoglio delle Nazioni unite. Ho visto disperazione, distruzione, case rase al suolo e pochissima gente in giro non appena si entra nella cosiddetta zona umanitaria è l'opposto, c'è una miriade di tende con persone schiacciate” racconta. (TGR Lombardia)

Abbiamo intervistato il capomissione Stefano Sozza. Partirei elencando le oltre 40mila vittime tra cui 16.500 bambini e gli oltre 93mila feriti che ci sono stati dall’inizio del conflitto. (il manifesto)