Eurozona, inflazione in calo: nuova sforbiciata della BCE
“Come risulta dai dati preliminari, ad agosto l’inflazione dell’Eurozona è scesa al 2,2%, in linea con le aspettative del consensus e a fronte del 2,6% registrato a luglio”. Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, sottolinea che “questo andamento avvalora l’ipotesi che la BCE prenda in considerazione un ulteriore taglio dei tassi a settembre”. L’analista spiega che “l’inflazione core, che esclude fattori più volatili come il prezzo dell’energia, è diminuita leggermente dal 2,9% al 2,8%, mentre l'inflazione dei servizi ha registrato un aumento modesto, passando dal 4% al 4,2%. (Advisoronline)
Ne parlano anche altri media
L’inflazione non spaventa più nell’Eurozona e negli Usa. Che rischia di essere troppo cauta, con conseguenze negative per l’economia (Milano Finanza)
Dati positivi da parte dell'Unione europea per quanto riguarda il mese di agosto. Nei Paesi che adottano la moneta unica, la cosiddetta Eurozona, l'inflazione è calata fino a raggiungere il 2,2%, uno dei dati più bassi dall'impennata degli scorsi anni e quasi in linea con i parametri ritenuti indice di un mercato dei beni e dei servizi in salute. (QuiFinanza)
“Dopo l'impennata dell'inflazione registrata a luglio, gli investitori saranno lieti di vedere che questo dato si è ridotto ad agosto, scendendo al 2,2%”, ha dichiarato Michael Field, European market strategist di Morningstar. (Morningstar)
L’inflazione dell’area euro giustifica o no l’avvento di un secondo taglio dei tassi da parte della Bce, nella riunione imminente del prossimo 12 settembre? A rispondere è stata oggi Eurostat, che ha comunicato il dato tanto atteso dai mercati, in quanto necessario ad anticipare quelle che potrebbero essere le prossime e imminenti mosse di Christine Lagarde e colleghi: l’indice armonizzato dei prezzi al consumo dell’Eurozona. (Finanzaonline)
Considerando le principali componenti dell'inflazione nell'area euro, si prevede che i servizi avranno il tasso annuale più elevato ad agosto (4,2%, rispetto al 4,0% di luglio), seguiti da cibo, alcol e tabacco (2,4%, rispetto al 2,3% di luglio), beni industriali non energetici (0,4%, rispetto allo 0,7% di luglio) ed energia (-3,0%, rispetto all'1,2% di luglio). (Business Community)
Le ultime percentuali sono arrivate nel primo pomeriggio dagli Stati Uniti, quelle precedenti, pubblicate in mattinata dall’Eurostat hanno sorpreso in positivo i mercati. E così ormai secondo gli investitori non ci sono più dubbi: l’inflazione sta andando meglio del previsto sia nell’Eurozona e e banche centrali non hanno più alcun motivo per non procedere al primo (per la Fed) e al secondo (per la Bce), taglio dei tassi del 2024. (FIRSTonline)