Boeing, i lavoratori interrompono lo sciopero
Boeing, i lavoratori interrompono lo sciopero 05 novembre 2024 I lavoratori sindacalizzati della Boeing, l'industria aeronautica statunitense produttrice di velivoli attualmente in difficoltà, hanno votato per accettare l'offerta più recente dell'azienda, ponendo fine allo sciopero più costoso negli Stati Uniti da oltre 25 anni. Per oltre sette settimane, infatti, è stata bloccata la produzione della maggior parte degli aerei passeggeri Boeing. (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La produzione riprenderà entro il 12 novembre. Il colosso americano ha però numerose consegne da recuperare (Milano Finanza)
Nella serata di ieri, Lunedì 4 novembre, i lavoratori della Boeing della costa occidentale degli Stati Uniti hanno accettato la nuova offerta di contratto ponendo fine a un duro sciopero durato sette settimane che ha bloccato la maggior parte della produzione di aeromobili, aggravando la crisi finanziaria del costruttore. (Panorama)
Dopo 53 giorni, i dipendenti degli stabilimenti di Boeing sulla costa ovest degli Stati Uniti hanno posto fine allo sciopero che ha paralizzato la produzione di aerei dallo scorso 13 settembre. I lavoratori di Boeing hanno approvato con il 59% le modifiche al contratto di lavoro che prevede un incremento dei salari su quattro anni del 38% e più contributi pensionistici. (Start Magazine)
L'interminabile sciopero diè finito. I lavoratori hanno accettato l'accordo proposto dall'azienda, ponendo fine a ben sette settimane di proteste, tornando alle loro attività. L'accordo è stato raggiunto su un testo che ha subito vari ritocchi. (LA STAMPA Finanza)
I circa 33 mila dipendenti dell’azienda, infatti, hanno deciso di porre fine alla protesta approvando con il 59% dei voti l’accordo che prevede un aumento salariale molto vicino alle sue richieste ma non il ripristino del vecchio regime pensionistico. (Travel Quotidiano)
I lavoratori sindacalizzati della Boeing, l’industria aeronautica statunitense produttrice di velivoli attualmente in difficoltà, hanno votato per accettare l’offerta più recente dell’azienda, ponendo fine allo sciopero più costoso negli Stati Uniti da oltre 25 anni. (LAPRESSE)