Motta-Juve, la ragione del non esonero
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La Juventus, dopo il pesante 3-0 subito a Firenze contro la Fiorentina, ha scelto di non interrompere il rapporto con Thiago Motta, confermandolo alla guida tecnica nonostante la crescente pressione dei tifosi e le critiche che si sono moltiplicate sui social e nei forum. Una decisione che, al di là delle apparenze, non è stata presa a cuor leggero, ma che riflette una valutazione più ampia della situazione attuale del club.
Cristiano Giuntoli, direttore sportivo della Juventus, si è palesato davanti alle telecamere nel post-partita, dopo essere passato negli spogliatoi per esortare la squadra a reagire e a non lasciarsi sopraffare dalla sconfitta. Le sue parole, pur nella loro essenzialità, hanno confermato una linea precisa: Motta resta, nonostante il secondo “fracaso” consecutivo dopo quello contro l’Atalanta e le eliminazioni in Champions League, Coppa Italia e Supercoppa.
La stagione della Juventus, del resto, è stata costellata di delusioni. Eliminata in semifinale di Supercoppa dal Milan, uscita ai playoff di Champions League contro il PSV e poi umiliata dall’Arsenal, fuori dalla Coppa Italia ai quarti contro un Empoli in piena crisi, la squadra bianconera si trova ora anche fuori dalla zona Champions in campionato, seppure a un solo punto dal quarto posto occupato dal Bologna. Un contesto che, inevitabilmente, ha alimentato il malcontento tra i tifosi, molti dei quali hanno già “esonerato” Motta in rete, chiedendo un cambiamento immediato.
Eppure, la società ha scelto di mantenere la rotta. Motta, che aveva iniziato la stagione con l’obiettivo di rilanciare il progetto bianconero, resta in sella nonostante le difficoltà. La fiducia in lui, almeno ufficialmente, non è venuta meno. Giuntoli, nel confermare il tecnico, ha sottolineato la volontà di “uscirne insieme”, indicando una continuità che, al momento, sembra essere l’unica strada percorribile.
La partita di Firenze, tuttavia, ha lasciato segni profondi. Locatelli e compagni, colpiti e abbattuti nell’arco di tre minuti, hanno subito una sterilizzazione del gioco che li ha resi incapaci di reagire. La rete di Gosens, al primo tiro dei viola, ha segnato l’inizio di una serata che la Fiorentina ricorderà a lungo, mentre i bianconeri sono sembrati sparire dal campo già dopo il primo gol. Un’umiliazione che, però, non ha portato a un cambio di direzione.
Motta, dal canto suo, ha ribadito la volontà di andare avanti, cercando di mantenere unito il gruppo nonostante le difficoltà. La sua posizione, però, resta delicata. La Juventus, che ha scelto di non cercare un “traghettatore” in attesa di un possibile arrivo di Roberto Mancini, punta tutto sulla continuità, sperando che il tecnico possa invertire la rotta.