Banco Bpm, dal cda no alla proposta Unicredit: «Ops non concordata, prezzo non riflette valore»
Il consiglio di amministrazione di Banco Bpm ha discusso oggi l’Offerta pubblica di scambio (Ops) volontaria presentata da UniCredit per acquisire la totalità delle azioni della banca, offerta che "non è stata in alcun modo preventivamente concordata". L’offerta - si legge in una nota diffusa al termine del cda - prevede uno scambio interamente in azioni UniCredit, con un premio dello 0,5% rispetto al prezzo ufficiale di Banco BPM del 22 novembre, ma con uno sconto “implicito del 7,6% rispetto al prezzo ufficiale di ieri”. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Le condizioni dell’Ops, che non è stata in alcun modo preventivamente concordata, “risultano del tutto inusuali per operazioni di questa tipologia – scrive Banco Bpm – e, nell’opinione del cda, non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti della banca”. (Agenzia askanews)
Introdotte nel 2012 - spiega all'Adnkronos Gabriele Nuzzo, professore di diritto commerciale nell’Università di Milano-Bicocca - le norme sul Golden Power sono nate per proteggere asset strategici. (Adnkronos)
Inoltre Bpm, assieme al gruppo Caltagirone e a Delfin, ha acquistato dal Mef il 15% di Mps per blindarne l'italianità a supporto dell'economia reale e proteggere la distribuzione di prodotti di Anima. (ilgazzettino.it)