Gli ultimi undici secondi dell’inseguimento di Ramy: il contatto coi carabinieri, la curva, lo schianto
MILANO – Undici secondi in quaranta frame. I filmati vivisezionati e suddivisi in decine di fotogrammi. I due veicoli collocati con esattezza nello spazio e nel tempo, calcolando la loro larghezza e quella della carreggiata e inserendoli nel contesto di una strada illuminata solo da fanali e semafori. Trentotto pagine per passare ai raggi X le fasi finali dell’inseguimento tra il T-Max del ventiduenne tunisino Fares Bouzidi e una Giulietta del Radiomobile guidata da un vicebrigadiere di 37 anni, terminato con l’uscita di strada di entrambi i mezzi e con la morte del passeggero dello scooter, il diciannovenne egiziano Ramy Elgaml. (IL GIORNO)
Su altri giornali
Ai primi di gennaio il Comando di via Carlo Felice presenta i dati relativi a 12 mesi di azioni e interventi svolti in città. È il tradizionale bilancio dell’attività svolta dalla Polizia locale nell’anno precedente. (SARdies.it)
Ma con i “maranza” chi ci parla? Nelle cronache che oggi raccontano la manifestazione svoltasi ieri a Torino si fa riferimento a centinaia di giovanissimi “maranza” che si sarebbe uniti al corteo. (Il Fatto Quotidiano)
Da giorni, da settimane è in atto una campagna contro le forze dell’ordine per la morte di Ramy Elgaml, il giovane morto lo scorso 24 novembre al Corvetto, a Milano, al termine di un inseguimento durato otto chilometri per le vie del centro città. (Nicola Porro)
Emergono nuovi dettagli dalla relazione della polizia locale sulla morte del 19enne Ramy Elgaml dopo un inseguimento con i carabinieri: a perdere il casco durante la corsa in scooter non fu il ragazzo, ma Fares, l'amico che conduceva lo scooter, indagato per omicidio stradale, così come il militare che era al volante della gazzella. (TGR Lombardia)
Sono circa un migliaio. Poi lanciano petardi, uova e pietre contro il commissariato Dora Vanchiglia, in piazza Cesare Augusto alle Porte Palatine. (La Stampa)