Usa, sparatoria in una scuola in Georgia: almeno 4 morti e 30 feriti. Il killer ha 14 anni

Ha 14 anni il ragazzo che mercoledì 4 settembre ha ucciso 4 persone e ferito altre 30 nel corso di una sparatoria in una scuola della Georgia, negli Stati Uniti. Lo riferiscono fonti delle forze dell'ordine alla Cnn precisando che non è chiaro se fosse uno studente nel liceo. «Non possiamo più accettare le stragi negli Stati Uniti, non sono normali». Ha detto il presidente Joe Biden in una nota sull'ennesima sparatoria in una scuola della Georgia. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Colin Gray, papà del 14enne che ha fatto fuoco alla Apalachee High School di Winder, è stato arrestato per omicidio colposo. Secondo l’ex suocero è stato lui, con i suoi comportamenti, a spingere il nipote a sparare: «Trascorrere 11 anni con quel figlio di puttana avrebbe avuto effetti su chiunque». (Lettera43)

A circa una settimana dalla strage, gli investigatori americani hanno scoperto che mezz'ora prima che Colt Gray impugnasse il suo fucile d'assalto e freddasse quattro persone seminando il terrore nella sua scuola, la madre del killer 14enne aveva chiamato la Apalachee High School per avvertire di "un'emergenza estrema" e chiedere di "andare a cercare subito" il figlio. (Today.it)

Colin Gray, 54 anni, è accusato di quattro capi di imputazione per omicidio colposo (uno per ogni vittima), due per omicidio di secondo grado e otto per crudeltà verso i bambini. (Open)

La tragica sparatoria in un liceo della Georgia ha catapultato in campagna elettorale la presenza incontrollata di armi da fuoco negli Stati Uniti, un tema sul quale democratici e repubblicani si dividono lungo linee di partito e che non era ancora emerso nello scontro fra i due candidati. (Avvenire)

Nuova strage in una scuola americana. 14enne spara e uccide 4 persone in Georgia (AGI - Agenzia Italia)

Le indagini sulle sparatorie di massa riservano spesso sorprese e lo conferma anche l’ultimo tragico episodio con la strage nel liceo Apalachee High School, in Georgia. Sembra per uno scambio di persona. (Corriere della Sera)