Trump non apre un'era ma crea molti rischi

Caro Aldo, io sono molto preoccupato per l’influenza che la rielezione di Trump avrà sul mondo intero in particolare per noi europei. E lei? Noto che moltissimi italiani stanno esultando per la vittoria di Trump, per non parlare degli sbeffeggi di certi politici o media nei confronti di chi simpatizzava per Kamala. Ma cosa abbiamo noi italiani da festeggiare per questa vittoria? Cari lettori,Molte delle vostre lettere continuano a riguardare il voto americano, quindi torno sull’argomento per un’ultima volta. (Corriere della Sera)

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La vittoria schiacciante riportata da Donald Trump nelle elezioni presidenziali della scorsa settimana non è stata una sorpresa per nessuno. La vice presidente Kamala Harris si era rivelata, anzi, uno dei migliori sfidanti tra tutti coloro che quest’anno hanno dovuto affrontare il giudizio delle urne nei paesi industriali avanzati, potendo contare su una campagna elettorale disciplinata, la candidatura storicamente impopolare di Trump e un’economia americana che naviga a gonfie vele. (Corriere della Sera)

Bruxelles – Dopo l’elezione di Trump negli Stati Uniti, in Unione Europea “dobbiamo essere pronti”. Questo l’avvertimento dell’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell, durante la plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles. (EuNews)

Negli anni 80 dominarono il campo gli iper-liberisti Reagan e Thatcher, nemici … (la Repubblica)

Trump, un successo netto ma non trionfale (di R. Alcaro, IAI)

L’Occidente (USA e Europa) è ormai in mano ad una Borghesia reazionaria, basta guardare l’affermarsi di governi di estrema destra in tutti i suoi Paesi. Quella Borghesia che agli inizi del ‘900 dette vita al Fascismo in Italia e al Nazismo in Germania e portò guerre, distruzioni e genocidi. (Elbapress)

Laura Traverso — Genova Caro Merlo, nel 2016 quando Trump fu eletto per la prima volta l’Europa aveva un grande leader in grado di affrontarlo, Angela Merkel. Oggi la sola leadership è quella burocratica di Ursula von der Leyen. (la Repubblica)

La vittoria di Donald Trump non era inattesa. Il suo è stato, numeri alla mano, un successo netto ma non trionfale: con ogni probabilità, riceverà lo stesso numero di voti del 2020 (intorno ai 75 milioni, un numero altissimo ma inferiore agli 81 milioni di Joe Biden), che nel voto popolare dovrebbero tradursi in un vantaggio di circa il 2% sulla sfidante Kamala Harris (Biden ottenne oltre il 4% in più nel 2020, Barack Obama oltre il 7% nel 2008). (L'HuffPost)