Monossido di carbonio, una nuova frontiera al limite del consentito: "Usarlo per migliorare le prestazioni? Una cosa assolutamente tossica"

La frontiera della scienza applicata al ciclismo si sta ampliando fino a includere il monossido di carbonio. È quello che emerge da un'inchiesta condotta dalla testata Escape Collective, che riporta come alcune squadre di primissimo livello della scena mondiale utilizzino test legati al suddetto gas per finalizzare al meglio gli allenamenti di preparazione, in particolare quelli in altura. Nel dettaglio, le squadre utilizzerebbero dei macchinari di inalazione del monossido di carbonio che permettono poi di misurare i cambiamenti avuti dal singolo atleta sul piano dell'emoglobina e, in generale, delle proteine nel sangue. (SpazioCiclismo)

Ne parlano anche altre testate

«Not normal». Domenica 14 luglio, nei Pirenei, l'attuale maglia gialla Tadej Pogacar ha vinto la … (La Stampa)

Tour de France, il monossido di carbonio nuova frontiera del ciclismo: inalazioni per provare i benefici dell’altura dal nostro inviato Cosimo Cito (la Repubblica)

Con un'esclusiva, il giornale Excape Collettive spiega che alcuni ciclisti del Tour de France inalerebbero monossido di carbonio per migliorare le loro prestazioni ottimizzando l'allenamento in quota. (il Giornale)

Pogacar no ma Vingegaard conferma l'uso di monossido di carbonio al Tour: "Come fumare una sigaretta"

Una pratica che però non ha nulla di illegale e non è considerata doping dalla WADA. Aiutino. (Eurosport IT)

Migliora la domanda e si normalizzano i costi – Segnali di ripresa per l’industria globale dell’acquacoltura dovuti all’aumento della domanda e alla normalizzazione dei costi, a tracciarne il profilo è un recente report di RaboResearch. (PesceInRete)

Di fronte alle accuse di utilizzare pratiche "scorrette" per aumentare le proprie prestazioni al Tour de France, hanno risposto i due diretti interessati più importanti: Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. (Fanpage.it)