Trent'anni fa lo sgarbo a Tatarella: con Fitto la destra chiude la partita. E fa vincere anche l'Europa

Sono passati esattamente trent'anni da quando, nel 1994, a margine di una ministeriale a Bruxelles, il ministro belga socialista Elio Di Rupo rifiutò di stringere la mano al suo omologo italiano di allora, Pinuccio Tatarella, che era anche vicepremier del primo esecutivo in cui la destra era al governo. Il (Secolo d'Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

I destini dei due candidati alla vicepresidenza erano legati, se cadeva uno cadeva anche l'altra. (EuropaToday)

Il primo governissimo europeo insediato da un’intesa che va dai socialisti… Il primo netto sì ai vertici europei di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia. (La Stampa)

A destra, com’era facilmente prevedibile, è un coro di applausi. Il ministro dell’Istruzione Valditara parla di “successo per l’Italia”, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ci mette la retorica patriottica: “Siamo uno dei Paesi fondatori, siamo una grande Nazione, con un governo stabile e un’economia in salute ed è giusto che tutto questo venga riconosciuto e valorizzato”. (LA NOTIZIA)

Raffaele Fitto, da Maglie a Bruxelles: l’ascesa del futuro vicepresidente della Commissione Ue

E quello che sembra un accordo (Inside Over)

Gli italiani capiscono che avere un vicepresidente esecutivo della Commissione europea, «ruolo mai ricoperto prima dall'Italia, con deleghe strategiche, è una grande opportunità e rispecchia il ruolo dell'Italia in Europa». (Secolo d'Italia)

Dalla tragica scomparsa del padre Salvatore all’ingresso in politica con la Dc, passando per gli anni da governatore, deputato e ministro con Fi e FdI: la carriera del super-ministro al Pnrr, pronto a tornare a Bruxelles con un ruolo chiave nel von der Leyen bis (Milano Finanza)