La censura di Trump sull’aereo che lanciò l’atomica su Hiroshima: si chiama Gay

La censura di Trump sull’aereo che lanciò l’atomica su Hiroshima: si chiama Gay

La censura di Trump sull’aereo che lanciò l’atomica su Hiroshima: si chiama Gay Il Pentagono, in applicazione all'ordine esecutivo contro contenuti DEI, ha segnalato oltre 26 mila immagini militari Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – La censura cala sull’aereo che sganciò la bomba atomica su Hiroshima, ma solo perché ha un nome “troppo inclusivo”, ovvero Enola Gay. Il Pentagono cancella così dal suo archivio un’icona della Seconda guerra mondiale, insieme ad altre 26 mila immagini del mondo militare, incluse quelle delle prime donne che avevano superato l’addestramento nella fanteria dei Marines, eroi di guerra, ma anche le foto che commemorano mesi speciali come il Black History Month (Dire)

Su altri giornali

Il dipartimento della Difesa ha cancellato dal sito ufficiale l’immagine che celebrava il bombardiere B-29 Superfortress che il 6 agosto del ’45 sganciò sulla città giapponese di Hiroshima la prima bomba atomica della storia in una guerra. (la Repubblica)

Il B29 era stato battezzato in questo modo in omaggio a Enola Gay Tibbets, la madre del pilota dell'aereo, il colonnello Paul Tibbets, ma ai censori che lavorano sulle cancellazioni è apparsa sospetta per via della parola "gay". (La Stampa)

Il Pentagono 'cancella' l'Enola Gay e altre migliaia di foto nella crociata di Donald Trump contro la diversità, l'equità e l'inclusione. (L'HuffPost)

Gli Usa eliminano le politiche sull’inclusività. E il Pentagono censura pure una foto di Enola Gay, il bombardiere nucleare di Hiroshima
Gli Usa eliminano le politiche sull’inclusività. E il Pentagono censura pure una foto di Enola Gay, il bombardiere nucleare di Hiroshima

Il Dipartimento della Difesa, infatti, ha individuato e segnalato per procedere alla cancellazione, ben 26.000 immagini che, a suo dire, promuoverebbero questi temi. Ultima trovata della nuova amministrazione repubblicana è la censura di immagini che rimandano al tema dell’inclusione e della diversità. (Alley Oop)

Il senso sembrerebbe essere quello del forgiare una società ancora più bianca e maschile, indebolendo le garanzie destinate a donne, comunità LGBTQ+, afroamericani e ispanici. (Tecnica della Scuola)

La motivazione, secondo fonti interne, risiede nella presenza della parola “gay” nel nome dell’aereo, che ha portato i revisori a considerarla potenzialmente in contrasto con le direttive che eliminano le politiche Dei (diversità, equità e inclusione) del Segretario alla Difesa Pete Hegseth. (Il Fatto Quotidiano)