Romiti, ecco le auto nate durante la sua presidenza Fiat

In questa sezione abbiamo invece preso le auto più importanti create dal Gruppo ai tempi della sua gestione, durata ben 25 anni, dal 1974 al 1998, un periodo nel quale Fiat ha dato vita ad alcune delle vetture più importanti della storia dell'automobilismo italiano.

Per scoprire tutto in maniera approfondita sull'esperienza dell'ex AD del Marchio torinese, vi invitiamo a leggere qui.

Ecco le vetture più importanti realizzate da Fiat e Lancia durante la gestione del manager recentemente scomparso: 25 anni di storia dell'automobilismo italiano. (Auto.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Romiti come Bartali, ha salvato l’Italia da una rivoluzione comunista? La narrazione oggi prevalente, ben diversa rispetto a qualche anno fa quando Romiti era a capo di RCS, è quella di Romiti manager cattivo e Ghidella ingegnere bravo, ma si può dire che avessero ragione entrambi. (Indiscreto)

E ancora, l'ad di Mediobanca Alberto Nagel, Gabriele Galateri di Genola e Renato Pagliaro di Mediobanca, l'ex braccio destro di Romiti Umberto Quadrino, Paolo Galimberti. (La Repubblica)

«Con lui avevo un buon rapporto, uomo di grande impegno ed energie e con una grande voglia di lavorare. Che comunque portarono a piani di investimento alternativi per il Mezzogiorno: la Fiat come industria italiana per lo sviluppo del Paese. (ciociariaoggi.it)

Il ricordo di Benvenuto spazia negli anni antecedenti del ruolo di Romiti alla Fiat: "Ho conosciuto Romiti ben prima. Braccio destro dell'avvocato Agnelli durante gli anni in Fiat, venuto a mancare all'età di 97 anni, ha marcato la storia industriale italiana del Novecento. (Rai News)

Un uomo che ha segnato la storia dell’economia italiana. Il Presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, scrive su Facebook: “Addio a Cesare Romiti il manager che ha riportato in alto la Fiat, che ha contribuito a scrivere pagine importanti dell’economia italiana, con lui se ne va un pezzo di storia dell’industria italiana”. (Virgilio Motori)

Romiti capì allora che aveva spazio per rovesciare la situazione e assecondò in questo modo la promozione della marcia dei 40.000. «Dell’offensiva del terrorismo che in quegli anni colpiva duro e faceva della Fiat e di Torino l’epicentro della sua azione omicida. (La Stampa)