Nintendo Switch 2: le nuove scatole dei giochi e il perché dei prezzi più alti in formato fisico
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Con l’annuncio ufficiale di Nintendo Switch 2, arrivano anche le prime immagini delle confezioni dei giochi, che mostrano un design più marcato rispetto a quello della precedente generazione. La differenza principale sta nella fascia rossa posizionata nella parte superiore, che incornicia in modo più evidente il logo della console, ora più grande e centrale rispetto alla versione attuale, dove occupava invece un angolo in un riquadro di dimensioni ridotte. Una scelta che, oltre a rendere immediatamente riconoscibile la nuova linea di prodotti, sembra voler sottolineare il distacco dalla precedente edizione.
Non è l’unico cambiamento che riguarda la nuova console. Il nome stesso, inizialmente ipotizzato come Super Nintendo Switch – in un chiaro richiamo al passaggio storico dal NES al Super NES – è stato poi scartato perché, come spiegato dal responsabile Kouichi Kawamoto, "non sembrava la scelta migliore". Alla fine, si è optato per la soluzione più lineare, mantenendo il numero "2" per indicare l’evoluzione della console.
Ma ciò che sta facendo discutere sono i prezzi, sia dell’hardware che dei giochi. Se in Giappone la console sarà venduta a poco più di 300 euro, in Europa e negli Stati Uniti il costo sarà sensibilmente più alto. Una differenza che, sebbene possa essere legata a dinamiche di mercato e fiscalità, rischia di penalizzare i giocatori occidentali. A questo si aggiunge la scelta di applicare un differenziale di 10 euro tra le versioni fisiche e quelle digitali dei giochi, con le prime più care. Una mossa che, secondo Rhys Elliott di MIDiA Research, ha un obiettivo preciso: spingere gli utenti verso l’acquisto digitale, considerato che al momento Nintendo registra una ripartizione quasi equa tra le due modalità.